Afghanistan e Libia. Due Paesi differenti, accomunati da una situazione critica e da un passato altrettanto travagliato. Due storie da raccontare, attraverso gli occhi esperti di due veterani del giornalismo di guerra, Fausto Biloslavo e Gian Micalessin.
Da un lato il Paese degli aquiloni, che si sta preparando alla sfida delle elezioni presidenziali e al ritiro delle truppe Nato. Dall'altro un'inchiesta che mira a scoprire che ne è del petrolio libico destinato all'Italia, in uno Stato che sta costruendo con fatica il dopo-Gheddafi, in una situazione politica tutt'altro che tranquilla.
Due reportage differenti, proposti dal Giornale, attraverso un'iniziativa che mira a fare dei lettori gli attori protagonisti, chiamandoli a scegliere di sostenere il lavoro di giornalisti esperti di aree di conflitto.
I reportage, in tempo di crisi- lo ha spiegato oggi Fausto Biloslavo, in un'intervista a Radio Capodistria - rischiano di scomparire se "non provano a reinventarsi". La via tentata da Gli occhi della guerra, iniziativa lanciata dal Giornale, è quella di finanziare alcune iniziative col contributo dei lettori, per non limitare lo sguardo all'Italia e a ciò che è più vicino a noi.
È questo il futuro del giornalismo? Prova a rispondere alla domanda Toni Capuozzo, che ha prestato il suo volto a sostegno dell'iniziativa. "C'è una parola spesso abusata - spiega - 'interattività'.
Davanti al computer, alla tv, saresti libero di scegliere a cosa prestare attenzione. Una scelta limitata, in un menù già scritto. Con Gli occhi della guerra si prova ad andare oltre, a dare più potere decisionale al lettore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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