Tutto era cominciato ieri con l'idea di una tragica fatalità. La morte di Reeva Steenkamp, modella sudafricana, per mano del fidanzato, l'atleta Oscar Pistorius, non poteva essere che un errore.
Lo aveva detto lui, spiegando che la donna era entrata in casa sua, la mattina di San Valentino. E che aveva pensato a un ladro. Per questo le aveva scaricato contro quattro colpi d'arma da fuoco, che l'hanno uccisa sul colpo. Lo avevano riportato i media locali.
Ma a non essere convinti da questa versione dei fatti sono i poliziotti che stanno indagando sulla vicenda. Tutto un tragico errore? Le forze dell'ordine non ci credono molto. E fanno presente che il residence di Silver Lakes dove Pistorius vive, fuori Pretoria, è una piccola fortezza, blindata di vigilanza armata.
Il dubbio, che nelle ore si fa sempre più forte, è quello che poi sfocia in un accusa: omicidio. A dare forza all'idea che le cose siano andate diversamente da come descritto dall'atleta le parole dei vicini di casa, che prima della sparatoria chiamano la polizia, preoccupati dalle urla di Pistorius e della fidanzata. A scriverlo è la Beeld, il quotidiano in afrikaans che per primo ieri aveva dato la notizia di quanto accaduto. E che oggi aggiungono un nuovo dettaglio: l'atleta avrebbe sparato attraverso la porta del bagno.
Pistorius in tribunale
Gli sponsor scappano, preoccupati dal ritorno di immagine. E Pistorius, dopo gli esami del sangue richiesti dagli inquirenti, è arrivato in aula questa mattina, poco dopo le otto italiane. A capo coperto, il 26enne è entrato in Aula per la convalida del fermo. L'accusa ha confermato questa mattina le accuse.
Pistorius dovrà rispondere di omicidio premeditato. Il processo è stato poi rimandato al 19 febbraio. Fino ad allora l'atleta rimarrà in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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