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Pistorius monitorato in cella, si teme per la salute mentale: "Potrebbe tentare il suicidio"

Dopo la formalizzazione della sua incriminazione, l'atleta è stato rinchiuso in una cella di polizia con criminali e ladruncoli. Gli inquirenti temono per la sua salute

Oscar Pistorius in lacrime davanti al magistrato
Oscar Pistorius in lacrime davanti al magistrato

Sono stati intensificati i controlli in cella su Oscar Pistorius, accusato dell’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp nel giorno di San Valentino. Di ora in ora cresce, infatti, il timore che l’atleta sudafricano possa tentare il suicidio. Nell'udienza di ieri la giustizia sudafricana lo ha formalmente incriminato per l’omicidio della giovane top model.

Ieri l’eroe paralimpico è scoppiato in un pianto a dirotto nell’aula di tribunale. Le immagini di "Blade Runner" in lacrime hanno fatto il giro del mondo. Quando il procuratore Gerrie Nel ha fatto sapere che intende sostenere la tesi dell’omicidio premeditato, Pistorius ha tuffato la testa tra le mani. La legge sudafricana prevede un solo tipo di omicidio, ma se viene ravvisato un elemento di premeditazione, scatta automaticamente l’ergastolo, il che vuol dire che Pistorius, se riconosciuto colpevole, trascorrerà almeno 25 anni in carcere (la pena di morte in Sudafrica è stata abolita nel 1995). Adesso l'atleta, che continua a negare l’accusa di omicidio, viene monitorato nella sua cella per i crescenti timori sulla sua salute mentale. Come riporta riporta il tabloid britannico Sun, il primo atleta con le gambe amputate a partecipare alle Olimpiadi è stato rinchiuso in una cella di polizia con criminali e ladruncoli dopo la formalizzazione della sua incriminazione. Nelle ultime ore è circolata una foto con quella che presumibilmente è l’arma dell’omicidio, presumibilmente una pistola 9 millimetri: era in una bustina di plastica trasparente portata da un agente di polizia.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, nelle prime ore del giorno di San Valentino le guardie di sicurezza del complesso residenziale hanno trovato Pistorius accanto al corpo della Steenkamp che, riverso sul pavimento del bagno, era stato raggiunto da quattro colpi d’arma da fuoco sparati attraverso la porta. La versione di "Blade Runner" (la fidanzata che voleva fargli una sorpresa nel giorno di San Valentino e viene scambiata per un ladro) non convince gli inquirenti. Anche perché i vicini hanno raccontato di aver udito voci ed urla, quella notte, seguite più tardi da colpi d’arma da fuoco. Gli avvocati di Pistorius sono riusciti a ottenere che il giovane, fino all’audizione per la cauzione, rimanga nella stazione di polizia di Brooklyn piuttosto che nella prigione centrale di Pretoria.

Reeva, una giovane laureata in legge che, dopo una carriera nella moda, stava tentando altre strade, proprio nel fine settimana "tornerà in vita": i produttori del reality sudafricano di cui era protagonista hanno confermato la decisione di trasmettere comunque il programma. Così oggi andrà in onda come previsto la prima puntata di Tropika Island of Treasure, una sorta di Isola dei Famosi ambientato in Giamaica.

Intanto l’esercito di sponsor, che aveva investito svariato milioni di dollari sullo sprinter la cui storia aveva fatto sognare il mondo, è in allerta: dalla Nike a British Telecom, passando per Ossur (l’azienda islandese che produce le sue protesi in titanio) attendono i prossimi sviluppi prima di decidere. Ma dal website dell’atleta, è stato rimosso il banner della Nike con lo slogan "Io sono il proiettile nella canna".

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