La vittoria di Putin è stata appena archiviata ma le polemiche (sui brogli) non si placano. Mosca è blindata per le manifestazioni dell’opposizione. Dopo aver incassato il terzo mandato al Cremlino, Vladimir Putin (in qualità di premier uscente) ha promesso valutazioni e risposte adeguate sulle presunte irregolarità denunciate dagli osservatori. "Posso agire nei limiti dei miei potere, e se a commettere le violazioni saranno state persone sotto la giurisdizione del governo russo, ci starà sicuramente una risposta". Il governo, dunque, promette il pugno di ferro in nome della legalità. Il problema è che, secondo gli oppositori - e gli osservatori internazionali - i brogli avrebbero beneficiato lo stesso Putin e quindi è impensabile che un'inchiesta possa arrivare a fare piena luce su quanto accaduto.
Putin ha poi sottolineato l’utilità delle webcam, installate per suo volere nei seggi, per garantire lo svolgimento corretto del voto. E ha auspicato, inoltre, di continuare a "lavorare per migliorare la procedura elettorale, aumentare la trasparenza e ridurre al minimo la possibilità di violazioni".
La sfida ora va in piazza
Come già avvenuto in passato a scendere in piazza non sono solo gli oppositori di Putin (in piazza Pushkin) ma anche i suoi sostenitori. A poco più di un chilometro di distanza è atteso il raduno dei sostenitori del neo presidente: in tutto sono almeno 11 le manifestazioni indette solo per questa sera in sostegno al nuovo capo di Stato. A garantire l’ordine almeno 12.000 agenti, mentre alcuni blogger e giornalisti segnalano che il dispiegamento di forze non è circoscritto solo alle zone limitrofe ai due raduni, ma interessa praticamente tutto il centro. Il timore è per il rischio che sorgano iniziative di protesta spontanee o che l’evento in piazza Pushkin si possa trasforare in qualcosa di diverso da un semplice meeting.
Putin: le lacrime? Per il vento
Oggi Putin fa sapere che le sue non erano lacrime di commozione. Quelle versate in Piazza del Maneggio, quando ha annunciato la sua vittoria, "erano lacrime erano vere, ma causate dal vento", ha detto parlando a un gruppo di sostenitori, secondo quanto scrive Gazeta.ru.
Il "peso" dei brogli
Secondo il gruppo di osservatori indipendenti russo Golos, Putin senza brogli avrebbe ottenuto intorno al 50% delle preferenze (il 50% dei voti più uno era necessario per evitare il ballottaggio). La stima mostrerebbe un dato minore rispetto al 63% che Putin ha ottenuto secondo la Commissione elettorale centrale. La denuncia di Golos conferma quanto denunciato dagli osservatori internazionali di Osce e Consiglio d’Europa. Diverse sarebbero le "anomalie" nelle operazioni di voto: il "voto giostra" (gruppi di elettori che votano in diversi seggi, senza tessere elettorali), il voto collettivo, l'uso di liste invece dei registri, e la sparizione delle urne per il voto mobile. Vi sarebbero, poi, "irregolarità procedurali nelle operazioni di conteggio delle schede", rilevate in quasi un terzo dei seggi monitorati dagli osservatori delle missioni internazionali Osce-Odihr, Assemblea parlamentare dell’Osce e Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
L'Ue: Mosca affronti i problemi denunciati
La Commissione europea ha invitato Mosca ad affrontare i "problemi" verificatesi durante le votazioni.
Gli osservatori elettorali "di Osce e dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa hanno identificato alcuni problemi nella preparazione e nello svolgimento delle elezioni. "Condividiamo la loro valutazione e incoraggiamo la Russia ad affrontare questi problemi", ha detto Maja Kocijancic, portavoce dell’alto rappresentate Ue per la politica estera Catherine Ashton.
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