Torna la paura in Russia. A Volgograd una bomba è esplosa su un autobus affollato: il bilancio delle vittime è di almeno di sei morti e venti feriti, di cui 7 gravi. All'inizio qualcuno aveva ipotizzato che il veicolo potesse essere esploso a causa di alcuni apparecchi a gas difettosi, ma sul posto sono stati trovati frammenti di un ordigno esplosivo, segno inequivocabile che si tratta di un attentato. Potrebbe essere stata una donna kamikaze a compiere l’attentato: non lontano dal mezzo, infatti, sono stati trovati i documenti d’identità di una donna convertitasi all’Islam e moglie di un capo della guerriglia caucasica.
Più tardi la donna è stata identificata: si chiama Naida Afialova, 30 anni, originaria del Daghestan, repubblica del Caucaso russo minato dal terrorismo di matrice islamica. Lo riferiscono i servizi segreti daghestani, secondo cui la donna, mentre frequentava
un istituto universitario a Mosca, aveva arruolato un suo compagno di studi, Dmitri Sokolov.
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