Due ore e mezzo di confronto serrato, con i due giornalisti che a fatica sono riusciti a fare il loro lavoro di moderatori: hanno fatto tutto loro, Nicolas Sarkozy e François Hollande, nell'ultimo (e unico) dibattito in tv prima del ballottaggio di domenica. Un duello vero e proprio, con i due leader che, in più di un'occasione, non si sono limitati a rispondere ma hanno anche posto, loro stessi, le domande. Si è parlato di tutto: fisco, scuola, occupazione, energia nucleare, immigrati. Si è parlato anche di Berlusconi. Il duello in tv, trasmesso in diretta da sette canali, è stato visto da 19,5 milioni di telespettatori: cinque anni fa lo scontro Sarkozy-Royal aveva fatto meglio: 20,4 milioni.
Un duello finito in parità
In più di un'occasione i due rivali si sono accusati l’uno con l’altro di dire bugie e falsità. Ha iniziato Sarkozy definendo il suo rivale "piccolo calunniatore" per le sue accuse riguardo alle "nomine di parte" che il presidente avrebbe fatto durante il suo mandato. A Hollande, che ha promesso di voler essere il presidente in grado di riunire i francesi, Sarkozy ha anche rimproverato di non aver mai preso le sue difese quando è stato paragonato a "Franco, a Petain, a Laval e perfino a Hitler". Ma il socialista ha risposto: "Sarkozy, non vorrà passare per vittima".
Profonde divergenze tra i due politici anche su Spagna, Italia e Germania. Diversi modi di vedere i problemi e i punti di forza dei partner europei. La stampa francese è pressoché unanime nel giudizio: il confronto è finito in parità. Un match sostanzialmente nullo, senza vincitori, ha commentato il politologo Emmanuel Riviere, interpellato dall’Afp. Dello stesso parere è François Fressoz, editorialista di Le Monde: "Si può parlare di match nullo", e visto che "Hollande partiva come favorito, si può dire che resta il favorito. Sarkozy non è riuscito a destabilizzarlo, e questo era veramente il obiettivo di partenza". Molto soddisfatta Martine Aubry, segretaria del partito socialista ed ex rivale di Hollande alle primarie: è stato "eccezionale", "Hollande, su tutti i temi, è stato all’altezza di quello che ci si aspetta da un presidente della Repubblica francese".
Siparietto su Berlusconi
Mentre i due sfidanti parlavano dei Paesi europei in difficoltà per la crisi Hollande ha preso ad esempio l'Italia e, riferendosi all'ex presidente del Consiglio italiano, ha detto: "E' colpa del suo amico Berlusconi". "Non è mio amico perché ha auspicato la tua elezione", ha replicato Sarkozy. Il socialista ribatte ostentando sorpresa: "Ah, sì, e di che partito è? Non è del Ppe?". Sarkozy ribatte: "Non è del mio partito".
Sarkozy e il genocidio armeno
Il giorno dopo la "battaglia" Sarkozy scrive su Twitter di aver scelto, come canzone, "Ils sont tombès", di Charles Aznavour. "Il genocidio degli armeni fu il primo del Ventesimo secolo" ha scritto Sarkozy. "Una canzone - ha scritto il presidente in un altro messaggio - può avere più forza di un discorso politico. La musica è immensa. Non comprendo come si possa vivere senza musica".
Marine Le Pen: Sarkozy ha perso da tempo
"Nicolas Sarkozy ha perso da diverso tempo e non credo che il dibattito di ieri abbia cambiato qualcosa a riguardo", ha detto Marine Le Pen, commentando su BFM tv il dibattito di ieri sera. Secondo la leader del Front national "l’elezione è ormai fatta: Sarkozy ha perso da tempo. Aveva perso l’elezione già prima del primo turno". La Le Pen ha risparmiato invece Hollande il quale, per lei, "ha svolto il suo ruolo. Sarkozy voleva distruggere il suo avversario - ha aggiunto la Le Pen - invece non ci è riuscito e non è stato neanche chiaro".
Bayrou si schiera con Hollande
Il centrista François Bayrou (al primo turno ha preso il 9,13% dei consensi) ha sciolto la riserva annunciando che domenica
voterà per Hollande. Non ha voluto dare "un'indicazione di voto generale" ma si è limitato a dire cosa farà lui come elettore. Ha motivato la sua scelta dicendo che Sarkozy ha esagerato nella corsa al voto dell'estrema destra.
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