Resta tesa la situazione a Bangkok, dove da giorni i manifestanti scendono in piazza per protestare contro il governo guidato da Yingluk Shinawatra, sorella minore di quel Thaksin Shinawatra deposto nel 2006 da un colpo di Stato guidato dai militari.
Non si sono fermati gli scontri tra la polizia e i manifestanti, che ieri hanno chiesto al premier di lasciare il suo posto, ottenendo come risposta un no categorico della Shinawatra, che si era detta disponibile "a qualsiasi opzione di dialogo", ma non a consegnare le proprie dimissioni.
Questa mattina le forze dell'ordine hanno risposto con i proiettili di gomma al tentativo dei dimostranti di forzare le barricate che difendono il palazzo dove ha sede il governo thailandese. Da ieri mattina il premier è stato trasportato in un luogo segreto, dopo l'irruzione di alcuni manifestanti nel complesso che la ospitava. La scorsa settimana sono stati occupati il ministero delle Finanze e un grosso edificio statale nella capitale.
Il primo ministro ha incontrato ieri sera il leader della rivolta,l'ex premier Suthep Thaugsuban. Ai dimostranti ha ribadito l'illegalità delle loro azioni e che la richiesta di sostituire un governo con quello che viene definito un Consiglio del popolo non è ricevibile, perché incostituzionale.
538em;">Il governo ha ottenuto un mandato d'arresto per Thaugsuban, accusato del reato di insurrezione.
Yingluk Shinawatra ha precisato che l'esercito continuerà a mantenersi neutrale. Dal 1932 in poi, le forze armate hanno tentato 18 colpi di Stato.
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