Dopo una notte che almeno a Istanbul è stata di relativa calma, alla vigilia del rientro in patria del premier Erdogan, impegnato da alcuni giorni in un tour di incontri nel Nord Africa, dalla Turchia arriva la notizia della quarta vittima delle proteste. L'ultimo morto causato dalle manifestazioni scaturite dal Gezi Park di Istanbul è un poliziotto, il primo lutto tra le forze dell'ordine.
L'uomo, Mustafa Sari, è rimasto ucciso ad Adana, provincia meridionale del paese. La morte in ospedale, causata dalle ferite riportate cadendo da un ponte, mentre inseguiva alcuni manifestanti.
Il premier turco è tornato oggi a parlare della situazione, da Tunisi. Ha ribadito che il governo non intende recedere di un passo dai progetti per il Gezi Park, che dovrebbe lasciare posto a un centro commerciale. Rispondendo alla domanda di un giornalista dell'emittente Ntv ha anche ripetuto che i manifestanti non otterranno da lui altre scuse, se non quanto già detto in sua assenza dal vice-premier Bulent Arinc.
Mediazione difficile
Nei giorni scorsi Arinc, insieme al presidente della Repubblica Abdullah Gul, ha cercato di avviare un dialogo con il nucleo della protesta, per far rientrare la situazione. Nonostante il timido tentativo da parte delle autorità, anche questa notte i manifestanti sono tornati nelle piazze ad Ankara e in altre città turche.
Per la prima volta dall'inizio delle proteste a Rize, città natale di Erdogan, si sono vissuti momenti di tensione tra due opposti schieramenti, pro e anti-governativi. La situazione è tornata alla calma soltanto dopo l'intervento delle autorità cittadine.
Nella notte undici occidentali sono stati arrestati, accusati di avere partecipato alle proteste.
Erdogan ha attaccato duramente i manifestanti: "Tra chi protesta ci sono estremisti, alcuni sono implicati nel terrorismo". Libere molte delle persone arrestate a Smirne, con l'accusa di avere sobillato la folla sui social network.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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