I miliziani filo-russi hanno annunciato questa mattina la liberazione di quattro osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) che erano stati fermati giovedì.
I ribelli, che ieri avevano confermato di avere trattenuto gli uomini, di cui da alcuni giorni non si avevano più notizie, hanno rimesso in libertà i quattro - ha spiegato Alexei Cmilenko, leader del Fronte popolare di Lugansk - dopo avere verificato la loro identità e chiarito che non si trattava di "agenti provocatori".
I miliziani hanno ribadito che gli osservatori non dovrebbero spostarsi "se non accompagnati e con la documentazione adeguata". Ieri avevano definito i quattro (un estone, un turco, uno svizzero e un danese) troppo zelanti nel loro lavoro.
Questa mattina il ministro della Difesa di Kiev ha annunciato i risultati delle operazioni in corso nell'Ucraina orientale, spiegando che la parte meridionale e occidentale della regione di Donetsk e la parte settentrionale di quella di Lugansk sono state "ripulite" dai filo-russi. Venti i soldati morti dall'inizio dell'offensiva ad aprile.
Il neo-eletto Presidente, Petro Poroshenko, ha promesso di punire i "criminali" che hanno abbattuto ieri un elicottero militare Mi-8 nei pressi di Sloviansk, in un attacco che ha ucciso dodici militari dell'esercito ucraino.
L'utilizzo di un missile terra-aria ha fatto dire agli Stati Uniti che i filo-russi stanno ricevendo armi "dall'esterno". Da Mosca il commento del portavoce del presidente Vladimir Putin, che ha assicurato aiuti umanitari all'auto-proclamata Repubblica popolare di Donetsk e aggiunto: "Non posso dire nulla degli aiuti militari".
Questa mattina
l'artiglieria di Kiev ha ricominciato a bersagliare la roccaforte filo-russa di Sloviansk. Secondo l'agenzia Ria-Novosti il fuoco sarebbe concentrato sul centro cittadino, dove si sarebbe concentrato il grosso delle milizie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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