Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza anche ieri a Kiev, per protestare contro la decisione dell'Ucraina di non aderire all'accordo di associazione all'Unione Europea.
Primo passo da compiere per aderire alla Comunità dei 28, l'accordo sfumato è visto da molti dei manifestanti come una conferma di una sudditanza del governo ucraino alla Russia, che al Paese aveva invece proposto un avvicinamento al blocco formato con Bielorussia e Kazakistan.
Dal canto suo il presidente russo, Vladimir Putin, ha rigettato qualsiasi responsabilità, dicendo che le proteste non avrebbero a che fare con le relazioni tra Ucraina e Unione Europea, ma sarebbero piuttosto state organizzate in vista delle presidenziali del 2015.
Anche il premier ucraino, Mykola Azarov, ha condannato moti che "hanno tutte le caratteristiche di un colpo di Stato" e utilizzano metodi "assolutamente illegali".
La folla che si è radunata in piazza Indipendenza a Kiev ha chiesto le dimissioni del presidente Ianukovich, in uno scenario dove la violenza con cui la polizia ha represso le proteste sta portando alla perdita di consensi, con i partiti che siedono all'opposizione in testa alla protesta. Oltre 200 le persone che sono rimaste ferite negli scontri tra ieri e sabato.
I manifestanti hanno trascorso la notte nella piazza centrale della capitale ucraina e bloccato l'accesso agli edifici del governo. Ieri l'occupazione del municipio e della Casa dei sindacati.
Il presidente ucraino ha chiesto oggi che una delegazione possa incontrare il presidente della Commissione Ue, Josè Barroso. Lo scopo del meeting sarebbe la discussione di "alcuni aspetti dell'accordo di associazione". L'Ue ha fatto sapere di essere disponibile, a patto di non riaprire i negoziati.
Barroso ha anche chiesto alle autorità ucraine di dare "prova di moderazione" e di rispetto di "diritti e libertà civili". Ha poi sottolineato la necessità di indagare sugli abusi commessi dalle forze dell'ordine. L'unica soluzione alla crisi, ha rimarcato, è "pacifica e politica".
538em;">Il presidente Ianukovich ha già annunciato un'inchiesta per indagare sulla risposta delle forze dell'ordine alla protesta. Nel frattempo sono stati avviati 11 casi penali, per eventi legati alla messa in stato d'assedio di edifici amministrativi e per altri incidenti.
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