Il ministero della Difesa russo nega l'ultimatum alle forze ucraine

Filo-russi controllano Donetsk e Odessa. Mosca risponde alla condanna degli Stati Uniti: "Minacce inaccettabili". LIVE DALLA CRIMEA - DIARIO DALL'UCRAINA

Un soldato ucraino di guardia a mezzi dell'esercito a Lviv, nell'Ucraina occidentale
Un soldato ucraino di guardia a mezzi dell'esercito a Lviv, nell'Ucraina occidentale

"Una sciocchezza assoluta". Il ministero della Difesa russo ha risposto così al lancio di agenzia dell'Interfax Ukraine, che poco prima aveva scritto di un ultimatum ai militari ucraini dal comandante della flotta russa del Mar Nero, che aveva chiesto di arrendersi entro le quattro di mattina o prepararsi all'attacco.

Molte delle basi militari si sono arrese all'invasione di uomini e mezzi. A resistere, ieri, i militari di Perivalnoje, che hanno rifiutato la richiesta di lasciare le armi. L'esercito di Kiev è in stato di massima allerta, già allertati i riservisti.

I palazzi del potere in Crimea sono da alcuni giorni controllati dai filo-russi. La stessa popolazione della penisola è in larga parta russofona e comunque più vicina a Mosca che a Kiev. Andrei Skriptsov, leader del movimento Crimea Russa, ha detto all'Ansa che le truppe di Putin "sono una garanzia di stabilità" regionale.

Donetsk chiede un referendum

Il Parlamento regionale di Donetsk ha annunciato di voler seguire la strada intrapresa dalla Crimea, repubblica autonoma che ha già annunciato un referendum per decidere del proprio status. Alcuni piani del palazzo della Regione a Donetsk sono stati occupati oggi da militanti filo-russi, che contestano il governatore filo-ucraino Taruta. Pavel Gubarev, "comandante" del gruppo, ha annunciato di avere "preso il potere".

Palazzi di Odessa ai filo-russi

Situazione simile a quella di Donetsk anche a Odessa, dove i filo-russi hanno fatto irruzione nella sala del Consiglio regionale, issando la bandiera di Mosca sul palazzo.

Lo scontro politico

Mentre i militari russi continuano ad arrivare in Crimea, il Segretario di Stato americano, John Kerry, ha ribadito ieri la contrarietà di Washington per le mosse di Putin.

Parlando in tre diversi show televisi (Face the Nation, This week, Meet the press), ha messo in chiaro che diversi leader mondiali sono pronti "ad andare fino in fondo per isolare la Russia". La prima mossa in questo senso è stata annunciata con lo stop ai lavori di preparazione al G8 di giugno a Sochi, una decisione che non andrebbe particolarmente a genio all'Italia, secondo fonti vicine al governo, ufficialmente smentite, ma neppure alla Germania, che ha chiesto l'istituzione di un "gruppo di contatto".

Mosca ha risposto oggi alle accuse degli Stati Uniti, accusando Kerry di fare "ricorso alla retorica della Guerra Fredda" e di lanciare minacce "inaccettabili".

Il ministero degli Esteri russo ha chiesto anche di "valutare con obiettività una situazione che continua ad aggravarsi" e non "chiudere gli occhi davanti alle atrocità dei militanti della Maidan".

Drastica anche il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Secondo la Bild avrebbe detto ad Obama di "non essere sicura" che Putin "abbia ancora contatto con la realtà".

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