Il contestato referendum che potrebbe portare la Crimea a lasciare l'Ucraina per la Russia non si è ancora tenuto, ma a Sebastopoli la lingua di Mosca è già stata scelta come lingua ufficiale per i documenti.
Fino a oggi i documenti ufficiali erano redatti in ucraino, ma "tenendo conto che la lingua russa è nativa per la stragrande maggioranza dei residenti della città", Dmitry Belik, facente funzioni di capo dell'amministrazione statale, ha invertito la rotta. In precedenza era stato assicurato che la penisola della Crimea sarebbe rimasta bilingue e con la possibilità per tutti di parlare il proprio idioma.
La questione tatara
Il 12% degli abitanti della penisola è composta da cittadini della minoranza tatara, di credo musulmano sunnita. Il governo filo-russo insediatosi in Crimea aveva chiesto loro di entrare a fare parte del nuovo esecutivo, proponendo alcune poltrone ministeriali e la carica di vicepremier, ma la comunità ha rifiutato, definendo "illegittimo" il governo e minacciando il boicottaggio del referendum, contrari all'annessione.
Alcuni soldati filo-russi hanno occupato oggi il villaggio tataro di Bahk Cisarai, a pochi chilometri da Simferopoli. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, soldati russi e filo-russi sarebbero entrati anche all'ospedale militare della città.
La missione Osce
Intanto il vice-premier della penisola, Rustam Temirgaliyev, ha dato l'ok a una missione Osce, avvertendo però che non sarà accettato chi viene "per provocare" e aggiungendo che "il gruppo di persone che ha tentato di entrare in Crimea e che si è definito missione Osce era formato prevalentemente da rappresentanti di Paesi Nato".
Yanukovich torna a parlare
È atteso per domani un nuovo discorso dell'ex presidente Viktor Yanukovich, che parlerà da Rostov sul Don, nella Russia meridionale, dove già aveva tenuto la sua ultima conferenza stampa. Mercoledì invece, l'attuale premier di Kiev, Arseny Iatseniuk, incontrerà Barack Obama alla Casa Bianca.
538em;">Intanto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergiei Lavrov, ha annunciato che la Russia ha "preparato della proposte" per "riportare la situazione in Crimea nel quadro del diritto internazionale", chiarendo che quanto fatto finora dagli Stati Uniti "non soddisfa".
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