Uomo spara e uccide tre persone. Solita strage degli Usa? No, in Svizzera

A Daillon (canton Vallese) un uomo di circa trent'anni dopo aver bevuto molto imbraccia un fucile e spara uccidendo tre donne

Uomo spara e uccide tre persone. Solita strage degli Usa? No, in Svizzera

Un uomo si è messo a sparare con il mitra dalla finestra, uccidendo tre donne. Alla fine, dopo un blitz della polizia, è stato arrestato. Qualcuno penserà all'ennesima strage (della follia) in America. In realtà è avvenuto nel tranquillo villaggio svizzero di Daillon (400 anime), nel canton Vallese, a pochi chilometri dal confine italiano. "Tre persone sono decedute sul colpo, mentre altre due sono state portate in ospedale", spiega la polizia in un comunicato senza rivelare l’identità del killer, anche lui in ospedale.

Il fattaccio è avvenuto mercoledì sera: intorno alle 20.50 la centrale della polizia cantonale è stata messa in allerta per la presenza di un individuo che stava sparando sui passanti a Daillon, vicino a Sion. L’allarme, si legge in un comunicato della polizia, parlava di "numerose persone ferite che giacevano a terra". Le pattuglie della polizia del canton Vallese, accompagnate da forze speciali, "sono immediatamente intervenute sul posto e hanno neutralizzato l'autore della sparatoria che ha minacciato gli agenti. "C’è stato uno scontro a fuoco - ha raccontato un portavoce della polizia cantonale, Jean-Marie Bornet -. L’uomo è stato colpito e ferito e poi trasportato in ospedale".

Secondo quanto scrive un sito internet svizzero (20minutes.ch), il killer, presumibilmente un trentenne residente in zona, avrebbe usato un fucile d’assalto e al momento della sparatoria era ubriaco. Stando alle parole della proprietaria di un ristorante, contattata dal sito web, l’uomo avrebbe passato tutta la serata nel suo locale "bevendo molto".
Le tre persone decedute sono morte sul posto: si tratta di tre donne di rispettivamente 32, 54 e 79 anni. I due feriti - un 33enne, in coppia con la vittima più giovane, e un 63enne - sono stati ricoverati all’ospedale. Il 33enne è stato gravemente colpito al bacino ed è in cure intensive. La coppia ha figli piccoli.

Da quanto le autorità svizzere hanno reso noto in una conferenza stampa il killer nel 2005 era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico ed era noto alle forze dell’ordine per uso di droghe. L’uomo ha usato due armi diverse - un vecchio moschetto e un fucile a pallini - e sparato venti colpi, secondo quando riferito da Robert Steiner, comandante della polizia cantonale Vallese. Pare che il killer avesse un legame - non stretto - di parentela con alcune vittime. In ogni caso "possiamo presumere che conosceva l’insieme" delle vittime", ha affermato il procuratore Catherine Seppey.

Non si conoscono ancora i motivi dell’autore della strage.

L’episodio ha sollevato nuovamente le polemiche sulla legge che permette ai cittadini svizzeri di tenere le loro armi in casa al di fuori dei periodi in cui obbligatoriamente devono svogere il servizio militare.

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