Genova - Prima le urla e gli insulti dei famigliari delle vittime della strage di Viareggio, poi i tafferugli tra un gruppo di No Tav e le forze dell’ordine. Nel mirino, alla festa del Pd di Genova, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che avrebbe dovuto partecipare a un dibattito ma che è stato costretto a lasciare il Porto Antico scortato dalle forze dell’ordine.
Dibattito annullato e un addetto alla sicurezza del Pd ferito nei tafferugli: è questo il bilancio di una serata di violenza. Moretti avrebbe dovuto parlare di trasporto ferroviario e alta velocità insieme con l’eurodeputata democratico Deborah Serracchiani. Ad attenderlo c’era, però, un gruppo di famigliari delle vittime della strage di Viareggio. Sono subito volate le prime urla. "Una persona degna avrebbe dovuto dimetterai il giorno dopo l’incidente- ha tuonato Daniela Rombi, la presidente dell’associazione Il mondo che vorrei - invece lui è ancora lì". "Si vanta di aver risanato il bilancio delle Ferrovie, ma lo ha fatto tagliando sulla sicurezza", ha poi aggiunto la Rombi mostrando la maglietta sulla quale è stampata la foto della figlia Emanuela, che a 21 anni, ha trovato la morte nella strage. Attorno al palco allestito per il dibattito, le gigantografie con le immagini delle 32 vittime dell’incidente del 29 giugno 2009 accolgono Moretti.
Non appena il moderatore della serata, il responsabile nazionale trasporti del Pd Matteo Mauri, ha preso la parola, è stato subito sommerso da fischi e insulti: "Vergogna, assassino, infame". Nel frattempo è entrato in scena un gruppo di No Tav che, dopo aver esposto uno striscione "La Tav non passerà", ha gridato: "Giù le mani dalla Val Susa". Gli estremisti hanno iniziato a lanciare le sedie e ad attaccare gli agenti delle forze dell'ordine.
Nei tafferugli è rimasto ferito alla schiena da una bottigliata Marco Priano, un addetto alla sicurezza del Pd. Il dibattito è stato sospeso non appena la tensione ha iniziato a salire: la polizia si è vista costretta a scortare l’ad di Fs al sicuro, prima a piedi, inseguito fumogeni lanciati dai No Tav, poi in auto.
Già lo scorso anno, alla festa del Pd di Livorno, un analogo dibattito con Moretti era stato annullato per i timori della protesta dei parenti delle vittime della strage del 29 giugno 2009.
"Il Pd ha subito un’aggressione da parte di sedicenti no Tav - ha sottolineato Mauri subito dopo gli scontri - la stragrande maggioranza dei contestatori erano dei centri sociali di Genova, siamo spiaciuti per i famigliari delle vittime di Viareggio, la cui protesta è stata invece legittima e pacifica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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