"Accelerare i rimpatri". Ursula von der Leyen dà ragione all'Italia sui migranti

La presidente della Commissione Ue ribadisce la necessità di migliorare le procedure di rimpatrio degli irregolari: "Devono tornare a casa nel loro Paese"

"Accelerare i rimpatri". Ursula von der Leyen dà ragione all'Italia sui migranti
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L'Unione europea ha un grave problema di migranti irregolari. Questo è un dato ormai assodato, nonostante i movimenti propagandistici e politici di sinistra tentino di negarlo. A Bruxelles, il vento è cambiato: alle elezioni di giugno i cittadini hanno dato un chiaro indirizzo e oggi chi siede in quel parlamento e in quelle Commissioni ha l'obbligo di dar seguito alle indicazioni di voto. L'Italia, da quando Giorgia Meloni è arrivata a Palazzo Chigi, ha fatto sentire la sua voce a livello internazionale, dimostrando che la lotta all'immigrazione irregolare dev'essere nei primi posti dell'agenda politica europea e sta dettando la linea ai suoi omologhi. Il patto Italia-Albania per la delocalizzazione dei migranti non piace alla magistratura italiana ma piace ai governi europei, che hanno chiesto alla Commissione europea di studiare un piano comunitario simile. Nel frattempo, però, Ursula von der Leyen conferma la teoria italiana sulla necessità di accelerare le procedure per chi non ha di diritto di restare in Europa.

In visita a Danzica, in Polonia, per il collegio dei commissari, il presidente della Commissione europea ha spiegato che, come Europa, "dobbiamo guardare al problema dei migranti irregolari, che sono qui nell'Unione Europea ma che non hanno il diritto di rimanere qui. Quindi una decisione negativa sul loro asilo, implica che devono tornare a casa nel loro Paese". Per questa ragione, proprio nel collegio di Danzica, ha spiegato von der Leyen, "presenteremo una proposta per accelerare questi rimpatri dall'Unione Europea". La conferenza del presidente del Consiglio europeo si è svolta in modo congiunto con il premier polacco Donald Tusk, presidente di turno dell'Unione europea.

"A dicembre abbiamo fornito finanziamenti extra per la sicurezza delle frontiere in Polonia", ha spiegato von der Leyen, "e durante la presidenza di turno polacca presenteremo una proposta per aumentare il sostegno possibile". La Polonia, ha proseguito il presidente della Commissione Ue, "sul confine orientale ha una situazione particolare, c'è una strumentalizzazione della migrazione. È una questione di sicurezza nazionale, non di migrazione. È una sfida securitaria per tutta l'Ue, e lo stesso accade ai confini di Finlandia e Lettonia".

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, quest'oggi ha incontrato il suo omologo lituano, Vladislav Kondratovič, al Viminale, e in conferenza stampa ha spiegato che "nonostante i nostri Paesi siano esposti a flussi migratori di natura diversa, dobbiamo continuare a lavorare insieme per gestire in modo efficace e uniforme questo fenomeno, con l'obiettivo di garantire la protezione delle frontiere esterne dell'Unione europea e di contrastare i trafficanti". Il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, ha commentato le parole del presidente von der Leyen, sottolineando che, come Italia, "accogliamo con favore la proposta del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, volta ad accelerare le procedure di rimpatrio dei migranti irregolari all'interno dell'Unione Europea".

Il governo Meloni, ha proseguito Foti, "da sempre sostiene la necessità di un approccio deciso e coordinato per contrastare l'immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Inoltre, le soluzioni adottate in Italia e i diversi protocolli proposti dal governo Meloni hanno trovato il plauso internazionale".

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