“Calo del 22%”. I dai Frontex sull’immigrazione danno ragione al governo Meloni

Il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere dell'Unione europea è sceso a poco più di 13.400 a gennaio 2025, segnando un calo del 22 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso

“Calo del 22%”. I dai Frontex sull’immigrazione danno ragione al governo Meloni
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Davanti alle proposte fallimentari della sinistra pro-accoglienza ad ogni costo, i numeri sono spesso l’unica risposta convincente. Sulla matassa dell’immigrazione irregolare, terreno di scontro tra destra e sinistra italiana, il ruolo di primo piano assunto dal governo Meloni tra i Ventisette Paesi europei sta cominciando a raccogliere i primi risultati positivi. A confermare questa ipotesi ci pensano gli ultimi dati pubblicati da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera che aiuta l’Ue nel monitoraggio e nella gestione delle frontiere esterne.

Il numero di arrivi irregolari delle frontiere dell'Unione europea, ci spiega Frontex, è sceso a poco più di 13.400 a gennaio, segnando una diminuzione del 22% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Un dato estremamente positivo sia per l’intera Europa sia per chi, come l’esecutivo guidato dalla premier Meloni, si sta battendo per introdurre una politica migratoria più stringente rispetto alla tradizionale visione europea. I numeri, ovviamente, non sono tutti dalla parte di chi auspica un controllo più ferreo dei confini. Nonostante questo calo generale, la rotta del Mediterraneo centrale, si legge nella nota pubblicata da Frontez, ha registrato un aumento dell'attività, anche se l'incremento evidenzia il dato molto basso di un anno fa. In particolare, il Mediterraneo centrale registra il maggiore aumento degli arrivi: 43% rispetto all'anno precedente. A gennaio, il Mediterraneo orientale è stata la seconda rotta più attiva per gli arrivi nell'Unione Europea, con quasi 3.500 arrivi. La rotta dell'Africa occidentale rappresenta quasi un terzo di tutti gli attraversamenti irregolari a gennaio. I Balcani occidentali hanno registrato il calo più marcato con il 66% in menorispetto a gennaio 2024.

L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) stima che 93 persone abbiano perso la vita in mare a gennaio. In tutto l'anno scorso, questa cifra ha raggiunto le 2.300, sottolineando il terribile costo umano di queste traversate. "Gli ultimi dati – spiega Frontex - riflettono le tendenze migratorie in evoluzione rispetto all'anno scorso. Mentre le autorità lavorano per affrontare queste sfide in evoluzione, il monitoraggio e la cooperazione rimangono fondamentali nella gestione delle frontiere esterne dell'Europa".

Ma a preoccupare è il commento che l’Agenzia ha messo a disposizione: "Le traversate via mare, solitamente orchestrate da reti criminali organizzate, continuano a rappresentare un pericolo estremo per i migranti", sottolinea Frontex. Una conclusione spiacevole sulla quale il governo di centrodestra è più volte intervenuto. Chissà se le opposizioni, almeno questa volta, lo ascolteranno seriamente.

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