"Disinformazione post comunista". Smontate le bugie della sinistra in Europa

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al parlamento europeo, ha esposto a ilGiornale.it il risultato dei lavori condotti in questi giorni

"Disinformazione post comunista". Smontate le bugie della sinistra in Europa

Lavori in corso al parlamento europeo sul tema migranti. Nonostante le resistenze e la propaganda della sinistra, le proposte del centrodestra sono state accolte e finalmente l'Europa sta ponendo un importante accento sul tema, dopo anni di silenzio e di negazione. Abbiamo raggiunto Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d'Italia - Ecr al parlamento europeo, che ci ha spiegato i prossimi passi, molti dei quali ispirati dal governo italiano.

È soddisfatto del risultato ottenuto ieri?

"Il voto di stamattina sull’emendamento che invitava la Commissione europea a finanziare infrastrutture per la protezione dei confini esterni dell’Unione è un ottimo segnale. Non perché la destra oscurantista voglia costruire un’Europa di muri, come dice la sinistra, ma perché evidenzia che finalmente si sta facendo largo una nuova sensibilità per cui l’immigrazione non è un destino ineluttabile ma un fenomeno da regolamentare."

Quale è il merito del centrodestra italiano in questo risultato?

"L’emendamento approvato citava esplicitamente il documento conclusivo del Consiglio europeo straordinario sull’immigrazione del 9 febbraio scorso, quello richiesto a gran voce e ottenuto da Giorgia Meloni. È un altro segnale che va nella giusta direzione, con buona pace della sinistra che non accetta di riconoscere gli evidenti passi avanti compiuti da questo governo in Europa. Certo, ora ci aspettiamo che la Commissione faccia seguire i fatti alle parole, perché i numeri oggi sono troppo elevati per poter rimandare ulteriormente gli interventi necessari."

La sinistra italiana parla di “sconfitta” eppure l’emendamento del Ppe è passato con maggioranza ben superiore a quella del centrodestra. Secondo voi perché?

"È la classica opera di disinformatia post-comunista. Confondono dolosamente il voto favorevole all’emendamento Weber con il voto contrario all’intera risoluzione sul bilancio Ue 2024. La sinistra ha preferito bocciare l’intero documento pur di non vedere approvato l’emendamento sulla protezione dei confini. Ovviamente non dicono che sul bilancio i loro voti si sono sommati a quelli di altri gruppi che avevano altre perplessità su un documento così corposo, che nulla c’entravano con l’immigrazione. Così facendo hanno mandato in pezzi la “maggioranza Ursula”, che normalmente sui documenti di bilancio vota sempre compatta. Il che ci rafforza nel pensare che la convivenza innaturale tra popolari e socialisti sia giunta al capolinea e sia tempo di costruire nel 2024 una maggioranza di centrodestra. Conservatori, popolari, identitari, liberali pragmatici possono riportare un po’ di sano realismo a Bruxelles, sulle politiche migratorie così come sulla transizione ecologica."

La stessa Elly Schlein dice lo stesso: solo propaganda?

"Sono terrorizzati. Dopo la scoppola presa dal Pd in Italia, Sanchez e Scholz in Spagna e Germania sono in crisi di consenso, in Svezia dopo settant’anni di socialdemocrazia c’è un governo di centrodestra, persino la loro beniamina Sanna Marin in Finlandia è stata mandata a casa. Raccontano di una Meloni isolata in Europa, attaccano Weber con argomenti fallaci perché temono che il Ppe finalmente li molli. La verità è che il clima è cambiato e il 2024 potrà magari segnare il recupero di qualche punto del Pd sul M5S ma potrà anche diventare una Caporetto storica per la sinistra europea. Noi ci speriamo e ci stiamo lavorando."

Quali sono le vostre aspettative per oggi?

"Domani si vota per consentire l’avvio dei negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione sul cosiddetto “pacchetto migrazione”. Un testo assolutamente insufficiente, anch’esso già “preistorico” se volessimo usare l’espressione del Presidente Mattarella, che non rimette in discussione realmente il Regolamento di Dublino e lascia l’Italia ancora di fatto da sola a far fronte a flussi crescenti. Per questo in commissione parlamentare abbiamo votato contro. Ma abbiamo piena fiducia nel nostro governo che saprà lavorare al meglio in sede di Consiglio per migliorare questo testo e quindi acconsentiremo all’avvio dei negoziati. È fisiologico che anche tra i nostri alleati nel gruppo ECR, così come tra quelli della Lega, ci sia una maggiore diffidenza perché molti di loro non hanno un governo altrettanto determinato.

Raccontare la favoletta degli “amici della Meloni che bloccano la riforma di Dublino” è semplicemente ridicolo, così come utilizzare il palcoscenico europeo per raccontare che con lo stato di emergenza e la ridefinizione della protezione speciale il governo Meloni starebbe sferrando un attacco ai diritti umani. È la solita sinistra anti-italiana. Contenti loro…"

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