Il 2024, per la Germania, si chiude con una profonda crisi politica ed economica. Dopo la fine della coalizione tra socialisti, Verdi e liberali e le inevitabili dimissioni del cancelliere Olaf Scholz, il Paese andrà al voto anticipato il prossimo 23 febbraio 2025, un appuntamento che potrebbe prolungare l’instabilità attuale.
L'economia tedesca, invece, chiude l’anno con un Pil in calo dello 0,2% e le previsioni dell'Istituto economico tedesco (Iw) stimano per l’anno prossimo una crescita pari allo 0,1%, un dato non sufficiente per allontanare le preoccupazioni di imprese e cittadini. Si parla già di una "crisi economica strutturale" che colpisce l’industria, le costruzioni e frena gli investimenti anche a causa dell’instabilità geopolitica e della politica dei dazi che il presidente eletto Donald Trump potrebbe attuare una volta insediatosi alla Casa Bianca.
Il governo di Scholz è caduto a novembre a causa dello scontro tra il ministro delle Finanze Christian Lindner (Fdp) e il ministro dell'Economia Robert Habeck (Verdi) sulla gestione della crisi economica. Lindner difendeva l'austerity, mentre Habeck proponeva di finanziare investimenti strategici nelle energie rinnovabili e nelle infrastrutture. Scholz ha, quindi, chiesto il voto di fiducia lo scorso 16 dicembre per spianare la strada alle elezioni anticipate e l’opposizione Cdu-Csu, guidata da Friedrich Merz, si è detta subito favorevole per questa soluzione, forte anche del sostegno degli industriali tedeschi. Il livello dello scontro politico tra Scholz e Merz si è alzato nel corso degli ultimi giorni con il primo che, parlando all’emittente televisiva Zdf, ha accusato il secondo di raccontare “volentieri sciocchezze". Piccata la replica di Merz: "Mi offende il fatto che il cancelliere federale mi abbia etichettato e attaccato personalmente in questo modo. Ma questo – ha detto sempre alla Zdf - è ovviamente uno schema a cui è abituato. Parla costantemente di rispetto. Ma nel momento in cui qualcuno non è d'accordo con lui, il suo rispetto cessa. Non mi abbasserò a questo livello". Nei prossimi giorni si terranno due confronti televisivi: il 6 febbraio sulla rete televisiva "Ard" e il 16 febbraio sull'emittente "Rtl".
Intanto, i sondaggi individuano uno stato di instabilità. L'alleanza tra Cdu e Csu, attualmente in vantaggio, promette austerità e un rafforzamento della politica di difesa, mentre socialdemocratici e Verdi propongono di aumentare il debito pubblico per stimolare l'economia.
L’Alternativa per la Germania (Afd) è al secondo posto nelle preferenze tra gli elettori, mentre i ‘rossobruni’ dell'Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw), è in netta crescita. Entrambi i partiti propongono un riavvicinamento alla Germania. L'assenza di un chiaro vincitore potrebbe lasciare la Germania in una situazione di stallo politico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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