Le buone condizioni meteo del canale di Sicilia stanno favorendo nuove ondate di sbarchi a Lampedusa. Sono 2.733 i migranti che, alle 7 di questa mattina, erano presenti all'interno dell'hotspot da dove ieri, con traghetti, navi militari ed aereo, sono stati trasferiti complessivamente 2.196 persone. La struttura è al collasso e gli sbarchi non accennano a diminuire e durante la notte sono sbarcati in 652.
Su disposizione della prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, alle 6.30 di questa mattina una motovedetta sta viaggiando verso Pozzallo ne sta trasferendo 80. Per metà mattinata, quindi, la polizia scorterà al porto altre 450 persone che ora si trovano della struttura di primissima accoglienza per imbarcarle sul traghetto di linea Galaxy che in serata arriverà a Porto Empedocle. Inoltre, altri 180 lasceranno l'isola questa sera con il traghetto Cossyra. È atteso nelle prossime ore l'arrivo della nave militare Cassiopea, che imbarcherà 700 migranti.
L'isola da un flusso enorme che non è in grado di sostenere, che l'Italia non può affrontare senza il sostegno dell'Europa. La pressione sui confini meridionali è enorme, fuori dalla portata di un singolo Paese. Oltre mille migranti al giorno concentrati nella sola isola di Lampedusa: "Dobbiamo agire sui push factors che inducono all'esodo migliaia di migranti. Il regolamento per affrontare situazioni di crisi e forza maggiore rappresenta un tassello fondamentale del Patto, imprescindibile per chiudere la complessiva riforma del sistema di asilo europeo". Così il sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro, che poi ha aggiunto: "Non è procrastinabile una maggiore intensificazione della cooperazione tra le forze di polizia in materia di lotta alla criminalità organizzata dentro e fuori dall'Unione europea".
Il governo, d'intesa con la prefettura, sta intensificando i trasferimenti per evitare che le persone stazionino per un tempo troppo lungo all'interno dell'hotspot. Questo è stato reso possibile anche dal miglior sistema di identificazione dei migranti introdotto dal nuovo prefetto di Agrigento, che ha permesso di raddoppiare i numeri rispetto al passato agevolando e velocizzando le operazioni.
Non si tratta sicuramente di una soluzione definitiva ma in attesa che si riesca a mettere un freno alle partenze è necessario che l'Italia venga supportata dall'Europa e dagli altri Paesi nel nome di quella solidarietà necessaria per far fronte a un'emergenza. Una solidarietà che non deve riguardare solo chi ottiene asilo ma tutti i migranti che sbarcano nel nostro Paese, soprattutto quelli che sbarcano in Italia dalle navi Ong, che non battono bandiera italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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