Italia promossa. Da Bruxelles è arrivato il disco verde al documento programmatico 2024, anche se giudicato dalla Commissione europea "non pienamente in linea" alle raccomandazioni del Consiglio. Insomma, una promozione con una riserva potenziale. Si vedrà, più avanti. Intanto il Belpaese non è l'unico a dover sottostare i rilievi dell'Unione europea. Degli otto Paesi a cui è oggi arrivata la "lettera" (Germania e Francia incluse) è sicuramente quello messo meglio. L'invito è, infatti, di "tenersi pronta ad adottare le misure necessarie nell'ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica fiscale nel 2024 sia in linea con la raccomandazione". Reprimenda più forte nei confronti della Francia e di altri quatto Paesi che, invece, sono stati proprio giudicati "non in linea". A loro, la Commissione europea ha chiesto di adottare le misure per garantire che il bilancio 2024 sia in linea con le raccomandazioni.
Sono essenzialmente tre i punti sui quali l'Europa chiede maggiore attenzione al nostro Paese. Nel richiamo c'è la contestazione all'Italia è di una spesa primaria netta che nel 2023 è stata più alta rispetto alle previsioni, nonostante le stime per l'anno prossimo siano più basse rispetto alle previsioni. Quindi, viene contestato all'Italia il mancato utilizzo dei risparmi dall'eliminazione di sostegno per l'energia, corrispondente all'1% del Pil, utile per ridurre il deficit. Infine, si chiede di migliorare l'attuale portata limitata degli effetti dal taglio della tassazione sul lavoro. Indicazioni di metodo da parte dell'Europa, che inseriscono l'Italia nel gruppo dei 9 Paesi chiamati a effettuare alcune modifiche alla manovra economica.
Lo scorso luglio, la Commissione aveva invitato l'Italia a mantenere l'aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024 a non più dell'1.3%. Un tetto massimo che il nostro Paese è pronto a rispettare, come si evince dal documento programmatico, tenendosi ben al di sotto del limite richiesto. Infatti, secondo le stime autunnali della Commissione, la spesa primaria netta dell'Italia dovrebbe aumentare dello 0.9% nel 2024. Le ragioni per le quali l'Italia ha ricevuto l'alert sulla spesa, dicono da Bruxelles, sono da ricercare soprattutto nei crediti d'imposta per il Superbonus. Ma gli interventi legislativi attuati dal governo scaricano tutto il carico debitorio sul 2023, sgravando completamente il 2024 da questo fardello e sollevando l'Italia da un onere eccessivo.
Insieme al nostro Paese ci sono: Austria, Germania, Lussemburgo, Lettonia,
Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia. Bocciatura completa per Belgio, Finlandia, Francia e Croazia. Ad aver ricevuto il semaforo verde sono: Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Lituania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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