La strada intrapresa dal governo Meloni per contrastare le migrazioni irregolari è quella giusta. Lo dicono i numeri, certo, ma lo dice anche l'interesse che la strategia adottata da Palazzo Chigi, soprattutto in merito al "patto Italia-Albania" sulla delocalizzazione, sta riscuotendo tra numerosi Paesi europei. La conferma è arrivata questa mattina da France24, che ha rivelato come siano stati 15 i Paesi a chiedere alla Commissione di trovare "nuove soluzioni" per trasferire più facilmente i migranti verso Paesi al di fuori dell'Unione Europea, anche durante le operazioni di salvataggio in mare.
Il "gruppo dei 15" che vuole più soluzioni contro l'immigrazione
In tal senso è stato esplicitamente citato il patto stretto tra Giorgia Meloni ed Edi Rama ma non solo, perché il gruppo dei 15, su un totale di 27 Paesi membri, ha espressamente chiesto di andare oltre il patto sull'immigrazione recentemente adottato dall'Ue che rafforza il controllo sull'immigrazione in Europa. In tal senso, hanno chiesto l'impegno alla Commissione "di identificare, sviluppare e proporre nuovi mezzi e nuove soluzioni per prevenire l'immigrazione irregolare in Europa". A guidare il gruppo dei 15 ci sono Danimarca e Repubblica ceca, ma ne fanno parte anche Italia e Grecia, oltre ad Austria, Polonia, Bulgaria, Romania, Cipro, Estonia, Lituania, Lettonia, Malta, Finlandia e Paesi Bassi. Dei grandi Paesi, restano fuori Francia, Spagna e Germania, che per altro finanzia gran parte delle Ong che operano nel Mediterraneo centrale per sbarcare i migranti irregolari in Italia.
La pronuncia della Consulta italiana sulla "immigrazione clandestina"
Nel frattempo, si muove qualcosa nei singoli Paesi. In Italia, la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla legittimità della mancata depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, smontando in questo modo anni di propaganda della sinistra in tal senso. "Per anni, anche con la volontà di depenalizzare il reato di immigrazione clandestina, i governi di centrosinistra hanno cercato di 'normalizzare' l'immigrazione illegale, alimentando di fatto il business dei trafficanti", ha spiegato Sara Kelany, deputato di Fratelli d'Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito. Da quando a Chigi è salito un esecutivo di centrodestra a guida di FdI, prosegue l'onorevole, "è stata intrapresa la strada opposta, che punta a stroncare chi lucra sulla pelle dei migranti e a bloccare le partenze affrontando alla radice le cause della migrazione".
Il Patto dei migranti dei Paesi Bassi
Nei Paesi è in corso una piccola rivoluzione, dopo che è stato trovato l'accordo per formare un nuovo governo, guidato dal Partito delle Libertà ma non da Geert Wilders, con una coalizione a quattro con liberali, popolari e populisti agrari. Tra i temi dell'accordo di governo sui migranti nei Paesi Bassi che verranno, tra gli altri, ci sono: la dichiarazione dello stato di "crisi d'asilo", un piano per la deportazione dei migranti irregolari e la limitazione del ricongiungimento familiare. E poi, un tetto al numero di studenti stranieri, il livello B1 di lingua olandese e la conoscenza della storia dell'Olocausto per ottenere la cittadinanza e nessuna assistenza legale gratuita per i richiedenti asilo.
Nonostante nell'accordo di governo, ancora da approvare, sia prevista la disapplicazione del patto europeo, la portavoce della Commissione europea per le migrazioni, Anitta Hipper, ha confermato che "i Paesi Bassi hanno votato a favore di tutti gli strumenti legislativi nel Patto per le migrazioni e l'asilo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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