"Protesta da quella sua comoda poltrona". L’Ungheria fulmina Ilaria Salis

L'eurodeputata Avs attacca: "Iniziato il processo a Maja.T, il cuore mi esplode di rabbia". Dura la replica del governo ungherese: "Perchè non abbandoni l'immunità?"

"Protesta da quella sua comoda poltrona". L’Ungheria fulmina Ilaria Salis
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Altre scintille tra Ilaria Salis e l’Ungheria. Lo scontro a distanza tra il governo di Viktor Orban e l’eurodeputata Avs continua a giocarsi su tre livelli paralleli. In primis il piano giudiziario, nel quale la Salis è costretta a difendersi dall’accusa di fare parte di un’organizzazione criminale e di aver aggredito e picchiato antagonisti politici di destra durante una manifestazione a Budapest. In secondo luogo, invece, il piano politico, soprattutto dopo l’elezione a Bruxelles della maestra antifascista. Da non sottovalutare, però, rimane il piano verbale dello scontro che, da diverse ore a questa parte, si è letteralmente infuocato.

L'accusa di Ilaria Salis

Negli ultimi giorni Ilaria Salis ha accusato di nuovo il governo di Orban. L’oggetto del contendere, questa volta, è il processo a Maja T., una militante antifascista tedesca non binaria accusata anche lei dei violenti pestaggi di alcuni neonazisti ungheresi durante il Giorno dell’onore dell’11 febbraio del 2023. Le immagini che arrivano dal tribunale ricordano sinistramente la vicenda che ha coinvolto l’ex maestra antifà: i piedi legati, le manette in bella vista e gli agenti. “Inizia il processo a Maja T. Ho appena visto questo video dal tribunale di Budapest, e il cuore mi esplode di rabbia e dolore. La Germania, dopo averla estradata illegalmente, deve ora riportarla a casa”, ha commentato su Instagram l’eurodeputata di Avs.

La replica del governo ungherese

Da qui la replica dell’Ungheria. "Che strano, Ilaria Salis protesta contro una giusta procedura giudiziaria stando comodamente seduta sul vostro comodo sedile del Parlamento europeo!", ha replicato il portavoce del governo ungherese di Viktor Orban, Zoltan Kovacs. Il riferimento, più o meno velato, è alla strategia politico-giudiziaria della Salis che ha preferito scappare da quello che più volte ha definito un processo che non potrebbe essere “equo e giusto, ma viziato dalle pressioni politiche del governo di Viktor Orban”.

La risposta dell’esecutivo ungherese non si è fatta attendere: "Se sei così sicura della tua innocenza - ha scritto il portavoce di Orban su X, sempre riferendosi alla Salis - perché non abbandoni l’immunità e affronti la realtà dei fatti? Non lo farai perché sai esattamente che quello che tu e i tuoi compagni delinquenti avete fatto è stato un crimine violento e abominevole".

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