La passerella mediatica di Ilaria Salis in vista del voto sulla revoca dell’immunità

L’europarlamentare Avs sarà ascoltata il prossimo 13 febbraio dalla commissione giuridica Juri di Bruxelles. La giustizia ungherese chiede la revoca dell’immunità e la celebrazione del processo

La passerella mediatica di Ilaria Salis in vista del voto sulla revoca dell’immunità
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Libri e tv per lo show: Ilaria Salis attraversa la “passarella” mediatica in vista del voto del Parlamento europeo sulla revoca dell’immunità per il processo in Ungheria. L’europarlamentare Avs è accusata di aver aggredito insieme ad altre persone due manifestanti di estrema destra a Budapest. Salis sarà ascoltata il prossimo 13 febbraio dalla commissione giuridica Juri di Bruxelles. Un’audizione decisiva, la giustizia ungherese chiede la revoca dell’immunità e la celebrazione del processo. Deciderà il Parlamento europeo.

Dopo un periodo di pausa, ecco che Salis torna alla ribalta. Prima in tv da Fabio Fazio e poi l’annuncio del libro (Vipera). Uno show mediatico che sembra studiato, per riaccendere i riflettori sul caso. L’esposizione dell’attivista dei centri sociali indispettisce Victor Orban. Il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs attacca la parlamentare europea italiana: “Dovresti essere qui e non in tv” scrive, pubblicando un fotomontaggio, con l'ausilio dell'IA, che ritrae Salis dietro le sbarre come risposta a un post pubblicato dall'account della trasmissione di Fabio Fazio.

Al post dell'ungherese, Salis replica: “Tale signore, in preda a un'evidente frustrazione, si esprime in questi termini nei confronti di una cittadina italiana ed europea, di una deputata del Parlamento Europeo. Ogni volta che prendo parola, in Parlamento o sui media, vengo attaccata sistematicamente da esponenti del governo ungherese o dai loro alleati di estrema destra, che non si limitano agli insulti, ma arrivano a invocare per me una pena esemplare. Nonostante queste continue pressioni, continuerò a testa alta a difendere gli ideali in cui credo". Il botta e risposta non finisce. "Se lei è innocente, perché si nasconde dietro l'immunità del Pe? Invece di fare la vittima, dovrebbe affrontare la giustizia come chiunque altro. Ci risparmi le lezioni di democrazia: l'Ungheria sostiene lo stato di diritto e nessun melodramma cambierà i fatti" replica il portavoce di Viktor Orban.

Lo scontro accende la polemica anche in Italia. Matteo Salvini (alleato europeo di Orban) affonda il colpo: “L'occupatrice seriale Salis da Fazio difende i delinquenti abusivi sostenendo che lo fanno per una giusta causa... Uno schiaffo alla legalità! Mentre la sinistra coccola chi non rispetta la legge, la Lega difende i proprietari e i cittadini onesti, come dimostra l'approvazione alla Camera del nuovo reato di occupazione abusiva, con pene severe, da 2 a 7 anni di carcere. Tolleranza zero!"

Anche dal fronte meloniano arrivano bordate: “L’intervista di Ilaria Salis nel salotto televisivo di Fabio Fazio è stata uno spettacolo indecente: un’autocelebrazione travestita da battaglia per i diritti, che offende le vere vittime della violenza politica.

Salis, eletta europarlamentare grazie a una mossa pretestuosa di Avs, che ha trasformato la sua vicenda in una bandiera ideologica, rifiuta di fare i conti con la realtà: è accusata di aggressioni brutali contro manifestanti inermi e, invece di chiarire le proprie responsabilità, si dipinge come martire dell’antifascismo" commenta Michele Barcauiolo, senatore Fdi. Ma Salis insiste: “Non rinuncio all’immunità, in Ungheria non avrei un processo giusto”.

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