"Torture come nel Medioevo": la denuncia della difesa di Eva Kaili

Il legale dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo punta il dito contro le misure disposte: “Atti violano la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”

"Torture come nel Medioevo": la denuncia della difesa di Eva Kaili

Udienza davanti alla Camera di Consiglio per Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre per il suo ruolo nell’inchiesta Qatargate. I giudici di Bruxelles devono valutare se estendere la detenzione dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo o se optare per misure alternative. Durissima, forse anche troppo,la presa di posizione degli avvocati della politica greca, i legali Andrè Risopoulos e Mihalis Dimitrakopoulos.

“Eva Kaili torturata come nel Medioevo”

Da quando è stata arrestata oltre un mese fa la politica ha potuto vedere sua figlia solo due volte e, in caso di conferma del carcere, non potrà vederla prima di febbraio. Ma non è tutto, secondo i suoi difensori Eva Kaili è stata torturata:"Eva Kaili da mercoledì 11 gennaio a al venerdì 13 gennaio è stata in isolamento su ordine del giudice istruttore Michel Claise. Per sedici ore è stata in una cella di polizia, non in prigione, e al freddo. Le è stata negata una seconda coperta: questa è tortura".

Nel corso dell’isolamento, ha aggiunto Dimitrakopoulos, “la luce era sempre accesa e non ha potuto dormire”: “Aveva il ciclo con perdite di sangue abbondanti e non si è potuta lavare. Eva Kali è accusata ma c'è sempre la presunzione di innocenza. Siamo in Europa, questi atti violano la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Questo è il Medioevo”. L'avvocato inoltre ha reso pubblica la richiesta di Kaili a mezzi di informazione di "rendere questi fatti pubblici, perché la trasparenza è l'anima della giustizia": "Speriamo che vi sia un processo equo. Siamo in Europa".

Se la riflessione sulla figlia di Eva Kaili è condivisibile – usata come strumento di pressione, situazione distante anni luce dal garantismo – la denuncia di torture medievali è a dir poco iperbolica. Certo, l’arringa è enfatica e accalorata, ma ci sono limiti che non andrebbero superati. Paragonare quanto subito dalla politica greca a supplizi e tormenti dell’epoca medievale è quantomeno sproporzionato.

A parte il rogo – la preferita dagli eretici e dedicata soprattutto alle centinaia di presunte streghe – le torture di quell’epoca rappresentano un’altra categoria: dalla cremagliera alla fanciulla di ferro, passando per la culla della strega e lo strappaseno. Anche nell’ambito di un discorso ampolloso e gonfio, parlare di torture medievali è a dir poco esorbitante.

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