"Sinistra al caviale". "Olio di ricino". Scontro a distanza Meloni-Schlein

Meloni da Budapest zittisce le solite polemiche e guarda al futuro, tra dazi, spese per la Difesa e autonomia dell'Ue

Giorgia Meloni a Budapest
Giorgia Meloni a Budapest
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Giorgia Meloni è arrivata alla riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo, in corso a Budapest. Tanti i temi trattati dal premier prima di entrare al vertice, a partire dal tema della competitività. "L'Europa deve trovare una quadra e prendere le misure di se stessa", ha detto il premier, che poi ha bacchettato chi si è stupito in questi giorni dei dazi: "Sembra che scopriamo oggi dibattiti che sono aperti da tempo, come il tema della competitività e il tema dei dazi, questioni che si erano aperte mesi fa".

Non è mancata una battuta su quanto detto ironicamente ieri in un sms letto in diretta radio da un onorevole in merito ai diritti sindacali, che ha scatenato la polemica: "Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica inutile e non so cosa intenda (Elly Schlein, ndr) per svilire i diritti sindacali. Diritti che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale". A stretto giro è arrivata la replica del segretario dem: "Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino; quindi continueremo a stare al loro fianco. Meloni si occupi, invece, del salario minimo che ha negato a tre milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese anche se lavorano"

A proposito di migrazioni, nel corso del suo intervento, Meloni sul protocollo Italia-Albania ha dichiarato che "continua a esserci uno straordinario interesse da parte dei nostri colleghi e un'attenzione che io considero assolutamente positiva". C'era curiosità, ha aggiunto, "anche circa tutto questo dibattito che riguarda il tema dei Paesi sicuri perchè poi chiaramente quello che accade in Italia coinvolge anche gli altri. Quindi c'era un pò di preoccupazione su questo tema che secondo alcuni i Governi non sono nella condizione di poter definire cosa sia un Paese sicuro". Leggendo le sentenze, conclude, "si rischia di trovarsi di fronte a una realtà nella quale non esistono Paesi sicuri. Di fatto compromette ogni possibilità di governare l'immigrazione e di fermare l'immigrazione illegale di massa e quindi questa è una parte del dibattito sul quale trovo molta solidarietà"

Il tema della spesa per la Difesa è molto caldo e il presidente del Consiglio italiano si è detto convinto che "l'Europa e quindi anche l'Italia debbano riuscire a garantire la loro maggiore indipendenza e autonomia, anche investendo di più in difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare: le risorse vanno individuate in qualche modo perché l'unica cosa che io non sono disposta a fare è prendermela con i cittadini italiani". Ma a proposito della guerra, e dei fronti aperti in Europa, ma non solo, Meloni è stata chiara: "Vedremo come evolve lo scenario nelle prossime settimane ma io ribadisco che finché c'è una guerra l'Italia sarà al fianco dell'Ucraina".

Una replica diretta a chi sostiene che l'Italia, con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, possa cambiare il suo posizionamento in funzione di quanto farà il nuovo presidente degli Stati Uniti.

Il nostro Paese ha anche un "canale privilegiato" grazie agli ottimi rapporti che intercorrono tra Elon Musk e Meloni, che lei definisce "un valore aggiunto in questo tempo, una persona che ha fatto delle cose straordinarie, delle cose importanti e penso che debba e possa essere un interlocutore, una persona con la quale confrontarsi".

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