Ursula von der Leyen in Romagna si diletta con l’italiano, alla popolazione: “Tin bota”

Torna a sfoggiare la sua conoscienza delle lingue la presidente della Commissione europea in viaggio nelle aree alluvionate, anche in dialetto

Ursula von der Leyen in Romagna si diletta con l’italiano, alla popolazione: “Tin bota”
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In visita nelle zone alluvionate, Ursula Von der Leyen è stata ‘travolta’ dallo spirito italiano e non poteva essere altrimenti: al suo arrivo a Cesena, piazza del Popolo ha intonato per lei 'Romagna Mia' in segno di saluto. La commissaria ha risposto a tono, in dialetto emiliano: “Tin bota” ha esortato. Non è la prima volta che la presidente si lascia andare a interventi in lingua ‘originale’: ai tempi del Covid era diventata un’abitudine.

Accolta da un caloroso applauso della folla, Von der Leyen ha voluto salutare e ringraziare uno per uno tutti i volontari impegnati nella gestione dell'emergenza. Poi si è concessa agli scatti dei fotografi con gli operatori stranieri della protezione civile, di Francia, Slovenia e Slovacchia. In riva al fiume Savio, mentre osservava i danni delle esondazioni, ha aiutato un bambino finito nel fango: era inciampato per vederla da vicino.

Alla popolazione colpita, la numero uno della Commissione europea ha riconosciuto: "Siete stati bravissimi. So che non avete dormito per alcune notti. Incredibile quello che siete riusciti a fare". Parlando agli emiliani, si è lasciata andare a qualche sentimentalismo: "Riscalda il cuore vedere la vostra audacia, il vostro coraggio. La cosa più importante è il vostro motto 'tin bota'".

Più tardi, nel corso di un punto stampa all’aeroporto di Bologna, ha spiegato: “L’Emilia-Romagna è una regione molto prospera dal punto di vista economico che può vantare una lunga e ricca storia, quindi è ancora più doloroso vedere la devastazione che l’ha colpita”. Quindi, ha detto di essere venuta a portare “un messaggio molto chiaro: l’Europa è con voi”.

Dalla sua visita Von Der Leyen torna a Bruxelles con il prodotto romagnolo per eccellenza, donato da alcuni presenti: un sacchetto di piadine.

I precedenti

Già nel marzo 2020 la presidente della Commissione europea si era dilettata in un video-messaggio interamente in italiano, a seguito delle prime vittime della pandemia da Covid-19 nel Paese: “Siamo tutti italiani” diceva con lo sguardo all’obiettivo, e “a tutti voi che lottate contro il virus vorrei dire che non siete soli”.

C’è poi stata la volta in cui la presidente, in occasione degli Stati Generali dell'Economia a Villa Pamphili a Roma, nel giugno 2020, ha promesso: “L'Europa s'è desta”, riprendendo il nostro inno nazionale.

Qualche mese più tardi, a Milano per l’inaugurazione

dell’anno accademico dell’università Bocconi, aveva reso omaggio al capoluogo lombardo, “capitale europea” stretta nella morsa del Coronavirus, citando la celebre canzone: “Milan l’è un gran Milan”.

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