Facchinetti: "In diretta a X Factor seguo l’esempio del mio idolo Fiorello"

Ha appena vinto l’Oscar Tv come rivelazione: "Non ho il gobbo, memorizzo il copione e qualche volta sbaglio". e preannuncia: "Scommetto che il vincitore farà successo nella musica"

Facchinetti: "In diretta a X Factor 
seguo l’esempio del mio idolo Fiorello"

Milano - Cantare o presentare? Per Francesco Facchinetti quello che conta è rimanere sul palcoscenico di X Factor. «L’anno prossimo vorrei partecipare, per vincere», confessa il ventottenne alla guida del talent show musicale, in onda il martedì sera su Raidue. «Ma anche condurre, per me è un onore. X Factor ha un’anima. È difficile da immaginare, ma ci lavorano almeno duecento persone e il loro unico scopo è quello di dare linfa nuova alla musica italiana attraverso la televisione. La più nobile delle sfide». Dai tempi in cui intonava tormentoni estivi stile Bella di padella, l’ex Dj Francesco ne ha fatta di strada. E a vederlo lì in prima serata, in cravatta e completo nero, non si stenta a credere che abbia vinto l’Oscar Tv come personaggio rivelazione dell’anno.

Ma il suo spirito da Peter Pan è intatto: incita con fervore il pubblico sugli spalti bui dello studio, tanto che a metà trasmissione deve sfilarsi la giacca rimanendo in bretelle, alla faccia dell’aplomb e del bon ton. «Davanti alle telecamere seguo l’istinto», spiega. «Non ho il gobbo, memorizzo la scaletta e poi, in diretta, la condisco a modo mio, improvvisando, come fanno i miei idoli Fiorello e Claudio Cecchetto. Anche se non ho la loro esperienza, e qualche volta combino pasticci».

Di fronte a lui, sul palcoscenico, sono schierati i tre giudici: Morgan, patron della categoria band, Mara Maionchi guida degli under 25 e Simona Ventura, musa dei cantanti adulti. «Sono le tre anime di X Factor, il talento, la competenza e l’emozione. Morgan è l’estro in persona, mi spiazza e mi affascina. Simona rappresenta i gusti del pubblico e nelle sue scelte si fa guidare dalla pancia, come dice lei. Mara è la più sanguigna dei tre, non ha filtri, prende di petto ogni situazione. Se è commossa piange, se è arrabbiata insulta persino me. Ma lo fa solo perché è molto tesa», continua il conduttore dagli occhi blu.

«I giudici hanno la responsabilità più grande. Aiutano i ragazzi a preparare le esibizioni e, infine, devono decidere chi mandare a casa fra i due finiti in ballottaggio al televoto. Io cerco di mettere tutti a loro agio, li lascio esprimere come se fossi uno psicologo. Non ribatto, anche perché non siamo in un talk show».

Simona Ventura è anche la madrina televisiva di Facchinetti, da quando l’ha adottato come inviato all’Isola dei famosi. «È preziosa, mi dà sempre consigli, dietro le quinte e anche durante la diretta. Lo fa per istinto, per aiutarmi e spero che non smetta mai». I giudici vengono anche messi in discussione dai fan del programma. Ad esempio, Mara Maionchi ha eliminato tra le polemiche Silvia Aprile, che Fiorello aveva addirittura fatto cantare in diretta su Viva Radiodue, in favore dell’affascinante, ma più insicuro Toni: «Credo che Mara abbia ragionato come una mamma, scegliendo di tenere sotto la sua ala il talento a cui poteva essere più utile. Toni è più giovane di Silvia e può essere forgiato».

Tra i concorrenti, Facchinetti per chi tifa? «Mi piaceva Vittoria Haid, ma è stata eliminata quasi subito. Adoravo il suo stile americano. I ragazzi in gara sono fortissimi, ma preferisco non sbilanciarmi. Sono rimasti in sette e non ci saranno più new entry. Mancano solo quattro puntate alla finale, il vincitore si aggiudicherà un contratto discografico da trecentomila euro. Ora devono mettersi in gioco al cento per cento, accettando il rischio di non piacere al pubblico».
Forse perché andavano in onda nello stesso periodo, ma X Factor è stato spesso paragonato a un altro talent, Amici di Canale 5: «Abbiamo in comune il fine spero, e cioè darà la possibilità a un giovane di realizzare il suo sogno. Ma Amici, a differenza di X Factor, è anche un reality». Lo show di Raidue ha cambiato più volte giorno di programmazione e la media dello share, finora, sfiora il dieci per cento. Ma, come ha sottolineato anche il produttore Giorgio Gori, è seguitissimo dal popolo della rete, più del Grande Fratello. «A poco a poco diventerà un successo. In Gran Bretagna, dove ormai è un cult, la prima edizione ha registrato ascolti più bassi dei nostri. È un talent puro, gli italiani non sono abituati. Ma il nostro lavoro è importante.

Promuoviamo anche stili musicali finora trascurati dal mercato discografico, dando visibilità a band originali come i Sei ottavi e gli Aram Quartet. Se il vincitore non farà successo nel mondo della musica, allora sì che X Factor avrà fallito. Ma scommetto che non succederà».

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