La famiglia che vive (e si diverte) acchiappando le farfalle d’Italia

Il signor Giancarlo Paglia, la moglie Roberta e i tre figli hanno raccolto più di 10mila lepidotteri. E a spese loro hanno creato un museo nel Vicentino unico nel suo genere

Nino Materi

nostro inviato a Schio (Vicenza)

Quando nella piazza di Schio, in provincia di Vicenza, l’aitante Giancarlo si rivolse alla dolce Roberta con la frase «Vien casa mia, che te mostro la me coesion de farfae...», lei pensò subito che le intenzioni di lui fossero ben altre e non avessero nulla a che fare con lo studio dei lepidotteri. «Invece - racconta oggi Roberta senza nascondere un po’ di delusione - quel bel ragazzo mi fece vedere non solo la sua collezione di insetti e farfalle ma, ahimè, anche quella di serpenti e scorpioni».
Da quell’episodio sono trascorsi oltre vent’anni: nel frattempo Giancarlo e Roberta (che però ha imposto al partner di sbarazzarsi «almeno» di serpenti e scorpioni) si sono sposati e hanno avuto tre figli eccezionali, due femmine e un maschio. Cinque persone che - praticamente da sempre - ogni estate montano sul camper e vanno a caccia di farfalle.
Un hobby che il signor Giancarlo Paglia, 50 anni, ha trasmesso all’intera famiglia, tanto da raccogliere oltre 10mila esemplari che oggi si sono trasformati nel più completo Museo Entomologico italiano: «Siamo una giovane famiglia di quel ricco Nord-Est che in tanti anni invece di ammucchiare tanti soldi ha ammucchiato tante farfalle».
La loro «creatura» è stata battezzata «Nel regno delle farfalle» e dal primo aprile 2006 - giorno dell’inaugurazione - il museo è stato visitato già da migliaia di ospiti. Tutti entusiasti ovviamente, come Paola che sul librone delle presenze all’ingresso del padiglione in via Laghi di Alleghe 33 (www.nelregnodellefarfalle.it), nella zona industriale di Schio, ha scritto: «Nella vita l’importante è arrivare a volare, anche per poco, come le farfalle».
Un pensiero che rappresenta bene la filosofia dei fantastici Paglia, protagonisti di mille avventure pur di riempire il loro prezioso retino: «Per raggiungere rare specie di farfalle - racconta Giancarlo - abbiamo rischiato grosso, come quella volta che ci siamo imbattuti nei pericolosi “cacciatori di teste di marmotte” o siamo finiti in un mare di cacca per catturare degli insetti che crescono solo in ambienti particolarmente malsani; oppure quell’altra volta che abbiamo rischiato di morire per il crollo di un grande masso staccatosi dalla roccia o perché un terribile temporale ci ha sorpreso in alta montagna nel pieno di un’escursione».
Il signor Paglia sta alle farfalle come Robert Redford sta ai cavalli: l’unica differenza è che al cinema Robert era l’uomo che sussurrava ai cavalli, mentre Giancarlo è l’uomo che sussurra alle farfalle. Grazie a questo «dono» il signor Paglia ha utilizzato i guadagni della sua attività professionale (è titolare della ditta Tecnel, specializzata in tecnologie elettroniche) per realizzare uno spazio espositivo di 2000 mq con cinque percorsi itineranti: temporale, ambientale, geografico, scientifico ed ecologico.
«Protagoniste sono tutte le 250 specie di farfalle diurne d’Italia attualmente conosciute - spiega Giancarlo, circondato da moglie e figli -. Ogni esemplare è inserito nel contesto dei loro ambienti naturali in particolari esposizioni arricchiti di poster gigantografici e luci automatiche che rendono la visita una full immersion nel mondo della natura. Oltre 150 didascalie indicano ad esempio farfalle dei prati fioriti o dei prati montani, farfalle dei prati alpini o dei ghiacciai; richiami storici, culturali e paesaggistici stimolano inoltre un susseguirsi di emozioni. Le farfalle della notte, le farfalle del mondo, gli insetti amici e nemici delle farfalle e la contestuale presenza della mia famiglia ripresa durante le escursioni toccano anche i sentimenti rendendo la visita a questo museo indimenticabile».
Giancarlo è il capo incontrastato, ma nella sua famiglia ognuno ha un ruolo ben preciso. La moglie Roberta, 44 anni, laureata in matematica si occupa di allestire gli zaini e le vivande per i viaggi; Simone, 20 anni, studente universitario di Lingue è l’«Indiana Jones» del gruppo; Susanna, 13 anni, studentessa di 2ª media è la «scienziata» dell’équipe; Alice, 15 anni, studentessa di 5ª ginnasio è l’«ecologista» della squadra.


Il desiderio più grande? «Vorremmo che questo museo - rispondono in coro i super Paglia - diventasse un centro culturale permanente al servizio di scuole, famiglie e anziani». Un sogno realizzabile per chi, come questa famiglia, è abituata a volare sulle ali della fantasia. E delle farfalle.

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