Roma - "Una legge che porterà dolore. Si sta avverando la facile profezia di monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti. L’onda della legge Maroni sulla sicurezza è arrivata a travolgere anche i matrimoni tra stranieri e i matrimoni misti. Ironia della sorte, entrata in vigore la legge, è toccato a Verona, la città di Giulietta e Romeo e dell’amore eterno, aprire le danze". Nuovo duro attacco di Famiglia Cristiana al dl sicurezza approvato dal Governo.
L'attacco al Carroccio Nell’editoriale di questa settimana, il settimanale dei Paolini dopo aver elencato "le proposte bislacche" della Lega, che "si susseguono al ritmo di una al giorno", osserva: "Quanto alla legge sulla sicurezza, che per le nozze miste sembra scritta da don Rodrigo (ma chiedere a un politico leghista di leggere I promessi sposi del gran lombardo Alessandro Manzoni è chiedere troppo), essa sarà probabilmente spazzata via da una sentenza della Consulta non appena qualcuno la impugnerà. Nel frattempo, la Lega avrà già conquistato le poltrone di governatore nelle Regioni del Nord alle amministrative. Che importa se si sarà rivelata un’inutile grida? Al massimo qualche centinaio di migliaia di extracomunitari avranno dovuto rinunciare al loro sogno di sposarsi e metter su famiglia".
Il paragone con la Francia "Una proposta di legge simile, in Francia, è stata bocciata dal Tribunale costituzionale. Invece a Verona e in Italia - scrive il giornale diretto da don Antonio Sciortino - le nozze non s’hanno da fare. Con buona pace di quelle centinaia di migliaia di stranieri clandestini, badanti comprese, che non hanno il diritto d’innamorarsi, amarsi e creare una famiglia fondata sul matrimonio e protetta giuridicamente. In spregio a un diritto fondamentale della persona, sancito dalla Costituzione (agli articoli 29 e 30), dalle leggi dell’Unione, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, da quel diritto naturale e universale che muove il mondo e che è alla base del Vangelo: l’amore".
I problemi dell'Italia Piovono dure critiche alla lega: "Dimenticando i veri problemi del Paese, le proposte bislacche si susseguono al ritmo di una al giorno - sottolinea Famiglia Cristiana - dai presidi
e professori autoctoni al dialetto a scuola (ideale per formare cittadini europei), alle gabbie salariali, ai giudici eletti dal popolo fino ai sottotitoli in dialetto delle fiction e al cambio dell’inno nazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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