Il «fantastico» italiano? Ha tanto da raccontare

Nel luglio 2011 Sergio Altieri ha lasciato la direzione di tutte le collane da edicola della Mondadori («Urania», «Gialli», «Segretissimo», «Harmony») per tornare a fare il traduttore, lo sceneggiatore e soprattutto il romanziere (firmando Alan D. Altieri): nei sette anni della sua gestione aveva accentuato la presenza di autori italiani in tutte le testate, soprattutto senza pseudonimo. Si è però scontrato con un pubblico estremamente conservatore, uno «zoccolo duro» di appassionati che non ama alcuna novità, ancorché positiva, preferendo leggere sempre le stesse firme, storcendo il naso nei confronti della contaminazione tra vari generi (altro esperimento di Altieri). Il che, per quanto riguarda la fantascienza, è un fatto abbastanza sconcertante, considerando che il Premio Urania risale al 1989, e sembra incredibile che gli appassionati dopo 22 anni non si siano ancora abituati alla narrativa scritta da italiani!
La nuova gestione è passata a Franco Forte, anch’egli scrittore e specialista di lungo corso che quindi conosce bene editoria e lettori. Vedremo quel che concretamente avverrà fidandoci della sua competenza, anche se, commercialmente parlando, «È il mercato, bellezza!». Intanto non si può non segnalare con soddisfazione l’uscita di «Urania Millemondi Inverno 2012» intitolato Due mondi oltre la soglia (pagg. 460, euro 7,50) con introduzione di Giuseppe Lippi, che presenta L’eredità di sangue di J.P. Rylan e La Guerra delle Maschere di Errico Passaro, due ottimi esempi italiani di science fantasy. Italiani? Certo, perché Rylan altri non è che Giulio Leoni, il quale ha firmato così la sua trilogia di Anharra qui giunta a conclusione dopo Il trono della follia (2006) e Il santuario delle tenebre (2007). Quella di Leoni è una storia che si svolge almeno 300mila anni fa quando l’Impero di Anharra scompare dalla storia cancellato da una guerra sconvolgente causata dall’aver dissigillato una stirpe demoniaca che un incantesimo aveva confinato in una città nel deserto. Ne L’eredità di sangue la vicenda corre su due piani: il passato (testo in tondo) e il presente (testo in corsivo) dove dei ricercatori petroliferi dell’Eni riscoprono le rovine di Anharra riproducendo oggi il conflitto ancestrale.
Anche La Guerra delle Maschere è un seguito, la seconda parte di una trilogia iniziata con Le Maschere del Potere (1999): la lotta fra i tre regni del Mondo dell’Arcobaleno - Rodaire, Rodrom e Nahor (attenzione ai nomi) - governati dalla Maschera degli Dei Fladnag, dalla Maschera dei Guerrieri Namuras e dalla Maschera degli Artefici Thorden (anche qui attenzione ai nomi)...
Leoni illustra in filigrana la tesi nietzschiana dell’Eterno Ritorno, racconta la migrazione degli indeuropei che annienta l’uomo di Neanderthal, rilegge l’epica delle nostre origini, dall’Iliade al Mahbharata, e infine si pone il problema del perché l’uomo sia capace di grandi opere benefiche ma anche malefiche.

Passaro, invece, applica alla società immaginata le categorie trifunzionali di Georges Dumézil (sacerdoti, guerrieri, mercanti), indaga sul rapporto umano/divino e sulla crisi di chi è costretto a ricorrere alla violenza pur aborrendola, e infine introduce la questione della magia sessuale normale e inversa. Se vi par poco per due romanzi «banalmente» fantastico-avventurosi...

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