Un nuovo farmaco si aggiunge nel trattamento delle maculopatie: si tratta di Aflibercept, e sta dando dei risultati davvero incoraggianti. Oltre ai suoi effetti benefici, infatti, migliora la qualità di vita delle persone, dato che riduce il numero di iniezioni da effettuare per ottenere dei risultati.
Le maculopatie
Col termine maculopatie intendiamo delle patologie che colpiscono la macula, ossia la zona centrale della retina. Solitamente si tratta di malattie progressive e irreversibili, e non tutte si presentano allo stesso modo. Come molte altre malattie, la diagnosi precoce è essenziale per limitare i danni. Ad oggi sappiamo che esistono diversi tipi di maculopatia: la maculopatia correlata all'età (nAmd), riscontrabile soprattutto dopo i 50 anni, la maculopatia ereditaria o congenita, la maculopatia miopica (Mtm) e la maculopatia diabetica (Dme).
Solitamente i sintomi che vengono riferiti sono una percezione dei colori alterata, una ridotta visione centrale, e la fotofibia, ossia l'eccessiva sensibilità alla luce. Altro segno caratteristico sono le metamorfopsie: in sostanza, oggetti rettilinei o regolari appaiono piegati o distorti.
Il nuovo trattamento
Indrodotto da soli due mesi, Aflibercept ha subito ottenuto pareri positivi. Nella sua formulazione da 8mg ha dimostrato di saper ben trattare la degenerazione maculare neovascolare (nAmd) e l'edema maculare diabetico (Dme). Nel corso del Congresso Floretina 2024, tenutosi a inizio mese a Firenze per accogliere ricercatori e professionisti del settore oftalmologico, si è parlato proprio degli effetti di questo innovativo medicinale.
Gli studi di settore hanno dimostrato come questo farmaco garantisca miglioramenti visivi e anatomici a 3 anni di utilizzo, permettendo ai pazienti degli intervalli maggiori, fino a 5 mesi, fra una iniezione e l'altra. Oltre a gestire bene la malattia, Aflibercept riduce il numero di iniezioni necessarie, incidendo meno sulla vita dei pazienti. Nello specifico, il 45% dei pazienti seguiti è arrivato a un intervallo di 5 mesi fra una iniezione e l'altra, mentre il 25% è salito addirittura a 6 mesi.
"Questi risultati a lungo termine sono senza precedenti e dimostrano quanto Aflibercept 8 mg sia in grado di garantire un controllo sostenuto della malattia con intervalli di trattamento prolungati per la maggior parte dei pazienti, in un contesto che rispecchia la pratica clinica quotidiana. Alla luce di questi risultati, Aflibercept 8 mg emerge come una potenziale nuova terapia standard nell'edema maculare diabetico. Rispondendo a un bisogno clinico ancora insoddisfatto, offre la possibilità di prolungare gli intervalli tra i trattamenti, riducendo così il peso della malattia sui pazienti. Questo approccio facilita una maggiore aderenza terapeutica e contribuisce ad alleggerire il carico sul sistema sanitario", ha dichiarato alle agenzie di stampa Edoardo Midena, professore ordinario di Malattie dell'Apparato visivo e direttore della clinica Oculistica e della Scuola di specializzazione in Oftalmologia dell'università di Padova.
Cos'è Aflibercept
Aflibercept è una proteina chimerica. Ad occuparsi del suo sviluppo è stata la società Regeneron Pharmaceuticals, che stava facendo ricerche inerenti il trattamento di tumori solidi. L'FDA statunitense l'ha poi approvata per il trattamento della degenerazione maculare umida, oltre che del carcinoma del colon-retto metastatico.
La licenza è detenuta dalla Bayer.A gennaio dello scorso anno la Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione al commercio di Aflibercept 8 mg. Il farmaco viene venduto come Eylea, 114,3 mg/soluzione iniettabile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.