Una persona su 3 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è colpita da cefalea almeno una volta l'anno, una patologia questa che riguarda anche i più giovani. Secondo alcune stime il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea, mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania, una forma comune di cefalea primaria. Per la Settimana nazionale del mal di testa, questo problema viene sottolineato da due delle più importanti società scientifiche delle cefalee (ANIRCEF e SISC) assieme alla Società Italiana di Neurologia (SIN) per sensibilizzare e porre attenzione a questa patologia spesso non compresa e sottovalutata.
Il Prof. Piero Barbanti, direttore dell'Unità per la cura e la ricerca su Cefalee e dolore presso l’IRCCS San Raffaele, lancia un monito: “Attenzione al mal di testa nei ragazzi in età scolare; nel mondo l'emicrania è la prima causa di disabilità nella donna di età inferiore a 50 anni; in Italia, la latenza tra l’esordio del problema e la consultazione di un centro specializzato è di circa 20 anni, nel frattempo l’emicrania può diventare cronica”.
L'emicranea in età precoce
I dati del Registro Italiano dell’Emicrania, coordinato dall’IRCCS San Raffaele, dimostrano che l’emicrania insorge in media tra i 10 e i 17 anni. Di questi, solo nell’8% dei casi i pazienti si rivolgono al medico di medicina generale per questo problema, e nell’80% dei casi hanno fatto esami diagnostici del tutto inutili.
“Bisogna intercettare le cefalee già dalla scuola primaria, sensibilizzando i professori e i dirigenti scolastici. Circa il 10% dei bambini e dei ragazzi ne soffre e bisogna pensare, per casi selezionati, di garantire anche a questi giovani pazienti di poter fruire del congedo scolastico per cefalea, non diversamente dal “congedo mestruale” appena introdotto in alcune scuole italiane. Come San Raffaele stiamo anche valutando un progetto sperimentale di medicina scolastica così da rendere il nostro Centro Cefalee itinerante e portarlo negli istituti scolastici, dapprima romani, per favorire la diagnosi precoce della patologia”, spiega il professor Barbanti.
In questo frangente la medicina ha fatto passi da gigante su questa patologia, che va però diagnosticata precocemente per avere i migliori benefici della cura. Questo significa non sottovalutarla, facendosi confortare dalla giovane età di chi ne soffre. La disponibilità attuale di nuove classi farmacologiche, come gli anticorpi monoclonali e recentemente i gepanti (un gruppo di farmaci per il trattamento e la profilassi dell'emicrania di nuova generazione, ndr) e i ditani (un nuovo farmaco per la terapia acuta dell'attacco di emicrania, ndr) rende oggi più facile l'azione di prevenzione dell'evoluzione in cronicità, il rischio di abuso farmacologico e anche il recupero dalla cronicità stessa in pazienti difficili.
In questo periodo, c'è inoltre una grande possibilità come spiega il
professore: “A luglio è prevista anche la rimborsabilità di un quarto anticorpo, molto potente, l’unico a essere somministrato per via venosa. Se riuscissimo a diagnosticare i casi per tempo sarebbe una svolta”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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