Tumore alla bocca: ecco i sintomi e le differenze con la gengivite

Non è frequente ma è importante riconoscerlo subito per aumentare le possibilità di guarigione: quali sono i segnali del tumore alla bocca e perché non può essere confuso con le gengiviti

Tumore alla bocca: ecco i sintomi e le differenze con la gengivite
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Ha destato molto scalpore il caso del paziente morto nel 2020 a causa di un tumore alla bocca, che il suo dentista aveva scambiato per una gengivite e che adesso è finito al centro di un'inchiesta con il rinvio a giudizio. Anche se le differenze sono enormi, è bene capire cos'è e quali sono le cause scatenanti di un cancro alle vie orali e le differenze con le infiammazioni alle gengive.

Cos'è il tumore alla bocca

Quando si parla di neoplasie della bocca bisogna sapere che riguardano molti strutture del nostro corpo, a partire dalle cavità nasali fino a faringe, laringe e le ghiandole salivari. All'interno della bocca (chiamata anche cavo orale) si trovano parti molli come lingua, guance, gengive e pavimento orale al di sotto della lingua così come il palato duro nella parte superiore. "Tutte queste sedi possono essere interessate dalla crescita di un tumore", spiega l'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro).

Tra le spie che indicano un tumore alla bocca vi sono ferite che non si rimarginano, dolore nel cavo orale, eventuali lesioni ma anche difficoltà nella masticazione: in alcuni casi anche il dolore all'orecchio chiamato "dolore riferito" perché non è quella la sede originale del problema. Tra le cause di questa neoplasia, invece, vengono menzionati specialmente l'abuso di fumo e alcol, oltre alla correlazione con il papilloma virus.

Quali sono i numeri

I numeri del 2023 ci dicono che i casi di tumore alla bocca in Italia sono di poche migliaia ma l'incidenza sarebbe in aumento. "Quello che si rileva da qualche anno a questa parte, esattamente come per il tumore del polmone, è un lieve incremento dei soggetti femminili per l'esposizione al fumo", ha spiegato al Messaggero l'oncologa Laura Locati, Direttrice della SC di Oncologia Medica presso gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS di Pavia. A essere più esposti sono quindi gli uomini mentre tra i giovani questo tumore è molto raro: i picchi nelle persone over 70. Colpisce in prevalenza "il labbro inferiore, la lingua (soprattutto il margine) e il pavimento orale anteriore. Il tumore del labbro è più comune negli uomini e si sviluppa soprattutto in persone dalla pelle chiara che trascorrono molto tempo al sole (per esempio i muratori, gli agricoltori o i pescatori) o nei fumatori di pipa", spiega l'Airc.

Cos'è una gengivite

Anche se si tratta di un disturbo del cavo orale, nulla a che vedere con il tumore alla bocca è la gengivite: si tratta di un'infiammazione delle gengive che se non viene curata adeguatamente può portare alla parodontite. Si riconosce facilmente a causa di gonfiore, arrossamento e irritazione delle gengive specialmente quando si mangiano dei pasti o troppo caldi o freddi. Nei casi più gravi avviene sanguinamento, sollevamento delle gengive e alito cattivo. Gli esperti di Humanitas spiegano che i sintomi possono peggiorare a causa della formazione di infezioni batteriche. "A lungo andare questo mette a rischio la tenuta dei denti, li indebolisce fino alla caduta. La gengivite, però, può essere collegata anche a patologie più gravi, influenzando la salute del cuore".

Come fare prevenzione

In entrambi i casi è il dentista che può dare il suo responso per l'eventuale tumore alla bocca sia durante i controlli di routine ma anche quando un paziente richiede un appuntamento per qualcosa di sospetto (come i sintomi sopra descritti). Se per alcune settimane lesioni o rigonfiamenti non passano ecco che è bene andare a fare un approfondimento. "Ma non devono durare mesi per far scattare i controlli. Se uno ha una lesione, un sintomo o un disturbo che non passa entro una settimana deve andare da uno specialista", spiega l'oncologa Locati.

Se preso in tempo, il tumore alla bocca può essere guarito tra il 40 e 60% a cinque anni dalla comparsa della malattia: per curarlo si usano chiemio e radioterapia.

"Purtroppo in questo momento sono falliti una serie di studi che introducevano l'immunoterapia nella malattia non avanzata, mentre invece fortunatamente abbiamo avuto degli ottimi risultati con l'immunoterapia negli stadi più avanzati della malattia e la utilizziamo con successo", conclude l'oncologa.

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