Come farsi l’angolo bar per avere una casa da bere

Mobili e accessori per uno dei piaceri della vita da gustare da soli o in compagnia

Chi non ha mai sognato di aprire un grande mobile, nel suo studio o nel suo soggiorno, e trovarvi una serie di bottiglie di marche famose, bicchieri in cristallo di ogni tipo, stuzzichini di varia forma, tovagliolini, shakers e così via? Il bar fa parte imprescindibile del rito dell'ospitalità, prima di un pranzo, dopo una cena, durante una semplice visita. Serve a volte a rompere il ghiaccio, ad animare una conversazione, a condividere gusti, ad ammorbidire diversità di opinioni, a creare un poco di allegria e cordialità. Una volta, appena trascorsa l'ultima guerra, ogni casa abitata da benestanti aveva il suo angolo bar in soggiorno: un vero e proprio banco sul quale si esibivano brocche firmate da case di whisky e brillanti shaker, con davanti alti sgabelli e alle spalle o una serie di mensole o più spesso un mobile a specchio che conteneva bottiglie e bicchieri. Oggi tutto questo è diventata una rarità che si può ancora vedere in qualche vecchio film di Hollywood, e trionfa o un semplice mobile a due ante, pluriuso, che contiene il tutto, o un elegante vassoio sul quale sta l'indispensabile, o un carrello, in mille versioni di forme e materiali, che sta in un angolo o viene portato in soggiorno per l'occasione.

In ogni maniera e sotto qualsiasi altra forma di rappresentazione il bar ha ancora un suo significato, anche se per i liquori l'interesse è decrescente, perché crescente è l'interesse per i vini pregiati, per lo champagne e così via, custoditi magari nelle speciali «cantinette» simili ad alti frigoriferi.
(hanno collaborato:
Albino Boffi
e Gabriella Kuruvilla)

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