Federalismo, la «squadra» lombarda sfida il governo

I MEMBRI Al tavolo partecipano Regione, 1546 Comuni e dodici province

Ecco il federalismo non solo a parole ma con i fatti. Partita che la Lombardia si prepara a giocare compatta e con un fronte unico. «La Lombardia, che è all’avanguardia nel chiedere il federalismo fiscale, dimostra di essere già capace, in anticipo, di gestirlo, in pieno accordo con gli enti locali» afferma Roberto Formigoni, che ieri ha firmato un accordo tra regione, province e comuni sulla gestione del federalismo fiscale lombardo. Come dire: «Per la prima volta una regione si presenta come interlocutore unitario di fronte al governo nazionale ed europeo». Già, quest’intesa è la significativa pronta reazione del sistema regionale sia alla Finanziaria 2009 che al disegno di legge delega in materia di federalismo fiscale.
Una reazione che si concretizza nel tavolo permanente per il federalismo che, chiosa il presidente della Lombardia, nei fatti, consente la «costruzione di regole che permettano di raggiungere il contributo di risanamento della finanza pubblica, che bisogna assicurare consentendo così agli enti locali di realizzare il loro programma di investimento». O più semplicemente «per la prima volta consente a regione Lombardia insieme ai 1546 comuni lombardi e alle dodici province di essere interlocutore unitario per gestire in maniera flessibile gli investimenti». In soldoni: «Quest’intesa permette di superare le rigidità e gli schematismi per avere più flessibilità negli investimenti perché scatterà un rapporto reciproco tra regione, province e comuni in modo da rispettare il vincolo di finanza ma nello stesso tempo di investire in progetti importanti, anche se comportano spese superiori».
Rispetto del patto di stabilità che, giusto per ricordarlo, prevede il rapporto deficit e Pil non superiore al 3 per cento. Limite che, infatti, impone ai comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti di diminuire le proprie spese di funzionamento e non di incrementare la pressione fiscale con conseguente incapacità di effettuare investimenti. «Con questo patto territoriale si supera la dimensione locale e i parametri si applicano su area più vasta» osserva Leonardo Carioni, presidente delle Province lombarde: «Siamo così impegnati a definire proposte di coordinamento della finanza pubblica ispirate ai principi di efficacia, efficienza, e trasparenza oltreché a condividere una programmazione capace di individuare obiettivi prioritari sui quali concentrare risorse e investimenti per lo sviluppo del territorio».
Ma il tavolo permanente ha pure un’altra funzione: quella di definire proposte sul tema del federalismo e sul patto di stabilità che la Regione potrà poi sottoporre al governo. Occasione che la Lombardia sa ben sfruttare sapendo, aggiunge Formigoni, che «i cittadini devono vedere e misurare i passi avanti fatti dalle pubbliche amministrazioni».

Anche se, osserva il governatore, «finora i comportamenti virtuosi non hanno pagato e per questo reclamiamo sia inserita per legge una norma di premio alle regioni e ai comuni virtuosi e una penalizzazione per chi spreca il denaro pubblico».

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