Federica Pellegrini: "A Shanghai darò tutto ma senza costumone e non aspettatevi record"

La Pellegrini è già concentrata sui mondiali che si svolgeranno a Shanghai dal 19 al 31 luglio prossimi. "E' dura battere primati ottenuti coi tessuti speciali. Farò 100, 200, 400 e staffetta. Gli 800 solo a Londra"

Federica Pellegrini: "A Shanghai darò tutto 
ma senza costumone e non aspettatevi record"

Milano - Fede è stanca. Lo dice lei, perché a vederla stretta in una giacchettina super-fashion sem­bra in forma smagliante. Bella, to­nica, abbronzata, serena. Le due gare all'Harbour club di Milano (la prima sui 100 metri è andata in scena ieri sera) per l'Aspria Swim­ming Cup non mettono di certo pressione a chi è abituata a sfide olimpiche e affini.

«Non aspettatevi però grosse prestazioni - mette le mani avanti la Pellegrini - . Negli allenamenti sto caricando molto in vista dei Mondiali di Shanghai (in pro­gramma dal 16 al 31 luglio ndr) e mi sento parecchio stanca. Per questo le mie sensazioni non so­no così positive». La solita Fede, fin troppo superstiziosa.

Di certo l'appuntamento in Ci­na è il clou della stagione. A quan­te gare parteciperà? «Farò i 200, i 400 e la staffetta. Gli 800? Non vo­glio abbandonarli, ma forse li ri­manderò alle Olimpiadi di Lon­dra. Mentre sui 100 punto più alla preparazione in vista dei 200 che alla vittoria». Il progetto Pellegri­ni superstar dello stile libero in quasi tutte le distanze va avanti, come voleva il compianto Casta­gnetti. A 23 anni (li compirà il pros­simo 5 agosto) si può fare di tutto. Tranne il capitano della Naziona­le. «Giusto che a Shanghai sia Pip­po (Magnini ndr) - riconosce con modestia Fede - . La tradizione vuole che sia sempre il più esper­to del gruppo e ci mancherebbe che io non la rispetti».

A proposito di gruppo, per una volta la Pellegrini non si sente un corpo estraneo nella spedizione azzurra. «Non è un mistero, non ho mai legato con le altre donne della Nazionale. Ma al collegiale di Tenerife dell'anno scorso qual­cosa è cambiato. Ora mi sento par­te integrante del gruppo».

Torniamo al Mondiale. Il livello delle avversarie è cresciuto e Fede­rica è consapevole di dover dare il meglio per confermare le due me­daglie d'oro conquistate a Roma. «Ci sono tante contendenti perico­lose. Ma io ho ritrovato la mia tran­quillità e la preparazione sta pro­cedendo bene. Anche il viaggio è stato organizzato al dettaglio dal­la Federazione: andremo a Can­ton tre settimane prima dell'ini­zio del Mondiale, così potrò abi­tuarmi al fuso in vista della mia pri­ma gara, che è proprio all'apertu­ra dell'evento di Shanghai. Abbia­mo curato anche l'alimentazione: ci porteremo in Cina sacconi di pa­s­ta, riso, tonno, olio e aceto. Giu­sto per non correre rischi».

A proposito di organizzazione, la Pellegrini sarà seguita, oltre che dal suo allenatore Philippe Lucas («un grandissimo professionista, ho la massima fiducia in lui»), da un vero e proprio staff a sua com­pleta disposizione. Con tanto di media manager e psicologo. «Do­po gli Europei di Budapest del 2010 la Federazione ha acconten­tato le mie richieste. Ora ho un bel gruppo di lavoro, con cui sto fa­cendo grandi progressi ». Migliora­re i record del passato sarà però una mission impossible. «Non è scaramanzia stavolta: la verità è che senza il costumone è difficile battere certi tempi».

I Mondiali saranno anche l'oc­casione per verificare se Michael Phelps è ancora il re indiscusso del nuoto. La campionessa vene­ta non ha dubbi. «Lui è un grande, una piccola crisi si può capire do­po tutti i trionfi accumulati in pas­sato. Mi aspetto però che torni a vincere tanto e subito». A proposi­to di ritorni, alle Olimpiadi di Lon­dra spera di esserci Laure Manau­dou (l'ex fidanzata dell'attuale compagno di Federica, Luca Ma­rin), ferma da quasi due anni. «So che voi giornalisti morite dalla vo­glia di ricreare il vecchio duali­smo tra me e lei - scherza la Pelle­grini - . Vedremo in acqua cosa ac­cadrà.

Mi dicono voglia gareggia­re nel dorso e credo che con le sue qualità possa fare bene, soprattut­to se ritrova il piacere di nuotare e le motivazioni giuste». Che diplo­mazia. Ah no, ecco la stoccatina finale. «Io comunque non l'ho mai considerata una velocista nel­lo stile libero». Povera Laure, Fe­de non te ne fa passare una.

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