Una festa di buone vibrazioni Così l’Argentina celebra Mina

Tanti applausi e un po’ di nostalgia nel musical dedicato alla nostra star

Igor Principe

La locandina lo presenta come il musical argentino più premiato negli ultimi tre anni. Ma non è vero: non si tratta di un musical. Nessuno recita, e tutta la storia è affidata alla musica, molto ben suonata da un quartetto formato da pianoforte, basso, chitarra, batteria, con incursioni di violino e fisarmonica. Quanto alla storia, anche qui c'è da precisare che se ne raccontano due. Una lega i due protagonisti, Ivanna Rossi e Dan Breitman, innamorati alle prese con gioie e dolori del sentimento. L'altra riporta alla più grande cantante italiana degli ultimi quarant'anni, evocata sin dal titolo: Mina... che cosa sei?
Scritto dalle argentine Elena Roger e Valeria Ambrosio (che ne è regista), lo spettacolo è un sentito omaggio «porteño» alla tigre di Cremona, inevitabilmente popolare in un Paese dove uno su tre ha origini italiane. Ma è soprattutto la prova decisiva di quanto l'assenza alimenti il mito. Bastava guardare il pubblico che ha affollato il teatro Smeraldo di Milano in occasione del debutto italiano: non solo nostalgici dei tempi della Bussola, ma anche ragazzi che quando Mina imperversava erano impegnati a venire al mondo. Molti hanno provato a indovinare nella giovane protagonista un tratto o un gorgheggio capace miracolosamente di materializzare la cantante sulla scena. Ma nessuno è rimasto deluso nel constatare che non c'è stato alcun miracolo, pur essendo Ivanna Rossi affine a Mina nel temperamento e nei registri vocali ruggenti come si conviene a chi deve misurarsi con brani quali Un anno d'amore, E se domani.
Anzi, tutti hanno gradito uno spettacolo lontano da inutili imitazioni, al contrario impegnato a raccontare una storia originale con cui tornare a godere del mito. Da una ventina di brani, tutti passati al vaglio dell'ugola d'oro di Mina lungo la sua carriera - dalle Mille bolle blu al Magnificat, passando per la gaberiana Lo shampoo - le autrici hanno estrapolato passaggi e intere canzoni per costruire un racconto gradevole e far scorrere meglio ciò che, altrimenti, sarebbe stato solo un karaoke di alta qualità. Rossi e Breitman, oltre a saper cantare, hanno adoperato la giusta dose di tecnica per sostenere la scena come attori e recitare la parte di due innamorati che si corteggiano, anche tra divertenti equivoci.
Accanto a loro, per niente in secondo piano, Mina. Assente dalle scene ma presente più che mai nelle canzoni, tra cui è spiccata l'assenza di Grande grande, e ciò depone a favore degli autori e dell’ intento di non scrivere un omaggio scontatamente costruito su pietre miliari. E presente soprattutto nel cuore della platea.

Terminato lo show, si è assistito a decine di nuovi concerti: li tenevano gruppi di spettatori che, lasciando la sala, cantavano le canzoni che avevano appena finito di ascoltare. Qualcuno di loro aveva gli occhi lucidi.

MINA... CHE COSA SEI? Teatro Smeraldo di Milano

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