Alla festa dell'Api Fini "flirta" con Rutelli

Intervenendo alla festa dell'Api il presidente della Camera ha sottolineato l'importanza di un serio confronto tra le parti: "La politica significa superare le contraddizioni in cui viviamo con una nuova sintesi. Se prevale la propaganda siamo in una fase poco edificante"

Alla festa dell'Api Fini "flirta" con Rutelli

Rieti - L'attesa è tutta per le parole che il presidente della Camera pronuncerà alla festa di Futuro e libertà, a Mirabello, nel tardo pomeriggio di domenica. Ma il discorso che Fini ha fatto oggi alla festa dell'Api (il partito di Rutelli, ndr) non è meno importante. In primo luogo perché è la prima uscita pubblica dopo l'estate da parte dell'ex leader di An. In secondo luogo perché avviene davanti a una platea di elettori di centrosinistra. E nonpochi, nelle ultime settimane, parlando del "terzo polo" hanno avanzato l'ipotesi di una possibile intesa tra finiani e rutelliani, insieme ad altre forze. Un ritorno, per certi versi, alla vecchia politica. Anche se Fini tiene a precisare, ancora una volta, di voler guardare al futuro.A quello del Paese. Ma soprattutto al proprio.

Buona accoglienza La prima uscita pubblica di Gianfranco Fini dopo il silenzio della pausa estiva è avvenuta alla festa dell'Api di Francesco Rutelli. Il presidente della Camera è stato accolto da applausi in una platea gremita ma all'inizio del suo intervento c'é stata anche qualche contestazione isolata: sono apparsi e subito scomparsi i cartelli "Fini sei come Di Pietro" e "Fini traditore". L'intervento dal palco è stato applaudito alcune volte nonostante la platea fosse sostanzialmente di militanti di centrosinistra.

Serve confronto serio tra le parti "E' necessario un serio lavoro di confronto tra le varie culture politiche per individuare ciò che unisce e non solo per fare a gara su ciò che divide perché l'impressione è che caduto un muro se ne alza un altro per non risolvere i problemi". E' l'impegno che "non da presidente della Camera ma a nome di amici che intendono la destra in un certo modo" ha assunto Gianfranco Fini parlando dal palco della Festa dell'Api.

Superare le contraddizioni "Con le macerie delle ideologie è stata archiviata la vecchia politica, i valori di riferimento, l'impegno politico che diventa qualcosa per pochi". "La politica - ha aggiunto il presidente della Camera - significa oggi superare le contraddizioni in cui viviamo con una nuova sintesi. Se prevale la propaganda siamo in una fase poco edificante e lo dico - ha sottolineato Fini - senza offendere nessuno. L'interesse generale in questo caso diventa minoritario anche se invece è sempre un elemento essenziale al di là delle schermaglie". Questo elemento per la terza carica dello Stato è "l'unico antidoto contro la sfiducia nella politica e contro la sfiducia nelle regole della Repubblica. E' anche un antidoto alla crisi della democrazia di cui si vedono segnali rilevanti con il venir meno dell'impegno dei più giovani".  

Occorre fiducia nel futuro "Serve soprattutto avere fiducia nel futuro, immaginare l'Italia di domani e cominciare a costruirla già oggi attraverso quel primato della politica che può apparire un espressione demodé ma che al contrario non passa mai di moda perché o la politica è centrale nel processo di costruzione della società o a fare la società sono altri soggetti fattori e poteri che non credo possano

insegnare qualcosa alla politica quando è con la P maiuscola". Così il presidente della Camera ha ribadito la centralità della politica, invitando a festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia "soprattutto pensando al futuro".

 

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