«Cento, mille, un milione di lumi per Milano» è l'iniziativa lanciata dall'assessore all'Arredo urbano Maurizio Cadeo in accordo con la parrocchia del Duomo per la festa dell'Immacolata. Cadeo ha invitato tutti i milanesi a esporre una candela accesa sui davanzali delle finestre e sui balconi «perché la luce è anche e soprattutto simbolo di vita, di fede, di speranza».
Proprio l'8 dicembre la Veneranda Fabbrica del Duomo illuminerà le vetrate della cattedrale, un'installazione luminosa permanente che prende il via nel contesto del festival intrernazionale Led, Light Exhibition Design (www.ledfestival.it) e per celebrare anche i cento anni di Aem. Dal centro alla periferia, dal quadrilatero della moda ai Navigli, dai quartieri della movida alle più importanti arterie commerciali, verranno illuminati monumenti storici, cantieri e grattacieli in costruzione, architetture contemporanee, musei, pinacoteche e cortili. Le 60 installazioni luminose disegnate per la città da altrettanti designer, artisti e allievi delle scuole di disegno industriale e dalle accademie sono state accese sabato pomeriggio dal sindaco Letizia Moratti. «Led è un progetto generoso che attraverso la luce e tutti i suoi protagonisti, pone al centro un appassionato amore per la storia dell'uomo - il commento di Beatrice Mosca e Marco Amato, curatori del Festival -. Dalla luce delle antiche vetrate della Cattedrale all'avveniristica Torre a Led e pannelli solari, il festival accende lo sguardo sul progresso umano. Milano, prima città europea ad avere quartieri illuminati dalla luce elettrica, celebra i suoi cento anni di luce con il passaggio dalla luce a gas all'utilizzo delle più avanzate tecnologie e risorse energetiche alternative. Per un nuovo illuminismo urbano».
«Portare la luce dentro la Cattedrale - Marcello Di Capua, Presidente della Fondazione AEM illuminandone le vetrate, vuole indurre tutti i milanesi ad un momento di unione e di riflessione per far emergere i valori di questa città attorno ai quali auspichiamo che le migliori coscienze si sappiano ritrovare».
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