Un festival itinerante dalla «valle del jazz»

Sono 29 anni che Clusone organizza il suo festival estivo del jazz. Chi era presente alla prima edizione ricorda che tutto cominciò quasi per scommessa nell'ultimo weekend di luglio: tre sere di musica che ebbero successo e sollecitarono gli organizzatori a continuare. Oltretutto Clusone, situata dove inizia l'Alta Valle Seriana, è una città stupenda e piccola quanto basta perché i cultori della buona musica si incontrino per caso, si conoscano anche al di là dei concerti e respirino aria buona e fresca quando in pianura si boccheggia. Chi non l'aveva mai vista imparò subito ad ammirare il favoloso orologio astronomico della piazza principale, scelta a lungo come sede dei maggiori concerti; e a meditare inquieto guardando la facciata dell'Oratorio dei Disciplini dove campeggia la Danza Macabra, restaurata di recente. Nessuno ha dimenticato una performance solitaria di mezzanotte, tenuta lì davanti dal sassofonista inglese Evan Parker, solista informale irruente, che sembrò interpretare l'affresco. Adesso Clusone Jazz è diventato un grande festival itinerante (quest'anno dal 19 giugno al 2 agosto) e uno dei veterani d'Italia che ha pure il merito di aver sempre dato largo spazio al jazz nazionale. Ma naturalmente i tre giorni di fine luglio nella città promotrice (da venerdì 24 a domenica 26) sono rimasti e costituiscono il momento di vertice della lunga manifestazione. Si inizia venerdì alle 21.30 nella Sala Legrenzi del Museo Arte Tempo, un altro dei luoghi belli di Clusone: l'onore dell'apertura spetta al duo del trombettista-flicornista Alberto Mandarini e del pianista Daniele Tione. Il giorno seguente alle 16, nello stesso luogo, c'è il primo di due importanti "Incontri con l'Autore". Il protagonista è uno dei personaggi storici del migliore jazz italiano, il trombettista Guido Mazzon, in veste questa volta di scrittore del libro «La Tromba a Cilindri: la musica, io e Pasolini» con la collaborazione di Guido Bosticco, per i tipi di Ibis Edizioni. Alle 21.30 ci si reca nella magnifica Corte Sant'Anna dove è di scena il giovane pianista Giovanni Guidi con Dan Kinzelman sax tenore, Stefano Senni contrabbasso. Joao Lobo batteria e l'ospite Michael Blake sax tenore. Segue il quartetto Quintorigo che ripropone la sua originale interpretazione della musica di Charles Mingus con Valentino Bianchi sax tenore più tre archi (Andrea Costa violino, Gionata Costa violoncello, Stefano Ricci contrabbasso) e la voce di Luisa Cottifogli. Domenica 26 al Museo (ore 16) gli autori sono due, Enrico Merlin e Veniero Rizzardi, che presentano in anteprima "Bitches Brew, Miles Davis 1969: nascita di un capolavoro". Il libro, edito da Il Saggiatore, sarà in libreria a settembre per il quarantennale del disco più celebre del jazz moderno, e costituirà per i cultori del genere un ghiotto avvio di stagione. La "tre giorni" di Clusone si conclude alle 21.30, ancora in Corte Sant'Anna, con due gruppi di organico speculare: sono il quartetto del trombettista Luca Aquino con Giovanni Francesca chitarra, Marco Bardoscia contrabbasso, Gianluca Brugnano batteria; e il quartetto di Ben Allison contrabbasso, Ron Horton tromba, Steve Cardenas chitarra e Rudy Roiston batteria.


Per finire, è giusto sottolineare che la parte itinerante di Clusone Jazz fa conoscere la musica afroamericana perfino in luoghi quanto mai decentrati, sconfinando in qualche caso in Liguria e in Piemonte. Forse nessuna iniziativa musicale, ormai, ha questo merito.

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