La Fials: «Il sindaco organizzi un tavolo di concertazione». Gramazio (An): «Intervenga in difesa dei cittadini» Ospedali tagliati, l’ora di Veltroni Un accordo tra Regione e Anci prevede l’intervento degli enti locali sulla riorganizzazione dei pos

Sulla riduzione dei posti letto la parola, ormai, dovrebbe passare al Campidoglio. Già, l’acceso dibattito presto approderà a Palazzo senatorio «per i passaggi cruciali di riforma di governo, con particolare riferimento ai termini economico-finanziari che richiedono la collaborazione tra Regione e Comuni del Lazio». Almeno è quello che recita l’incipit del protocollo d’intesa siglato, a luglio scorso, da giunta Marrazzo e Anci Lazio (l’associazione regionale dei comuni italiani) in vista del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Per farla breve, tutte le innovazioni in materia di politiche sanitarie debbono essere concertate con le istituzioni locali. Ed è a questo accordo che la Fials Confsal si rifà per tirare in ballo il sindaco Walter Veltroni, al quale chiede addirittura di indire un tavolo di concertazione per vagliare il progetto di riordino dell’assistenza sanitaria. Infatti, secondo la federazione autonoma, il sindaco della capitale «deve prendere una posizione chiara e netta davanti alla cittadinanza tutta, affinché in nome della trasparenza, si possano tentare tutte le strade possibili per riuscire a delineare un piano della rete sanitaria che sia il più vicino possibile alle esigenze dei cittadini e senza disparità alcuna. Per questo - chiosa il segretario regionale Gianni Romano - chiediamo a Walter Veltroni di indire un tavolo di concertazione del più ampio respiro al fine di dibattere l’argomento per il raggiungimento di una valutazione ampiamente condivisa».
Condivisione a parte, il sindaco, così alacre nell’organizzare tavoli di concertazione, sembra aver dimenticato l’importanza di quel protocollo d’intesa e continua a fare lo gnorri quando, invece, potrebbe essere l’autorità più indicata per arginare la riduzione dei posti letto a Roma. Per il sindacato «Veltroni deve intervenire subito sulla prevista chiusura dell’ospedale Forlanini, sulla riconversione del Nuovo Regina Margherita e del San Giacomo in ambulatori affinché - incalza Romano - si possa interrompere il processo di smantellamento della rete sanitaria pubblica». Posizioni condivise appieno pure dal senatore di An Domenico Gramazio che si augura che «almeno sul riordino ospedaliero voglia intervenire anche il sindaco, in difesa dei cittadini e dei quartieri colpiti dalla chiusura degli ospedali, mentre per quanto riguarda il Forlanini è stato firmato un appello da uomini di spettacolo e giornalisti per chiedere, come An ha già fatto, che venga organizzato un tavolo per la discussione tra Regione, Comune e azienda».
Tuttavia, per fare chiarezza del tutto sul cosiddetto «piano tagli» bisognerà aspettare ancora: tempo necessario affinché le polemiche all’interno della maggioranza ulivista si plachino. Per il capogruppo di Forza Italia Alfredo Pallone sarebbe ora di dire basta al fatto che «il consiglio regionale sia esautorato delle sue funzioni, mentre il taglio di un numero non meglio quantificato di posti letto alimenta solo il terrorismo psicologico sull’utenza».

Stessa opinione arriva dal vicepresidente della commissione Sanità Stefano De Lillo, sempre di Forza Italia, che auspica di vedere al più presto sbarcare in consiglio il dibattito sul programma di riorganizzazione sanitario come stabiliscono i dettami statutari.

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