Fiamme alte 200 metri Metanodotto-bomba rade al suolo tre case

Un boato tremendo, le case che tremano, poi le fiamme alte più di duecento metri ed un odore di gas che ha raggiunto persino la costa.
La valle di Aulla, tra la Toscana e la Liguria, già sconvolta dalla recente alluvione di ottobre, ha vissuto ieri una seconda drammatica giornata di emergenza. Ad esplodere è stata una conduttura primaria del metano, una di quelle che trasportano il gas verso le reti urbane e le grandi aree industriali del parmense.
L’esplosione si è verificata nel primo pomeriggio di ieri, in località Molino, in uno spiazzo a circa duecento metri dalle abitazioni della frazione in cui vivono 21 persone. «Erano passate le due di pomeriggio, sembrava fosse caduto un aereo - raccontano i testimoni - poi abbiamo sentito l’odore del gas, abbiamo capito e siamo fuggiti». Una deflagrazione enorme, seguita da un incendio, che è stata udita a chilometri di distanza. Lo spostamento d’aria è stato talmente forte da spalancare porte e finestre in alcune case distanti anche centinaia di metri dal luogo dell’esplosione. Ma il vero inferno c’è stato nell’area limitrofa al punto in cui corre la condotta Snam. Le abitazioni più vicine hanno registrato danni seri, due sono andate completamente in cenere, una terza ha subito crolli importanti. Poteva essere una strage, anche se la conta dei feriti è stata definita «tragica» dai primi soccorritori. Vi sono dieci feriti gravi, di cui uno in fin di vita e due con ustioni serie. Le condizioni peggiori riguardano i tre operai della ditta che stava facendo manutenzione all’impianto, uno di loro ha l'80% del corpo ricoperto di ustioni del massimo grado. Le sue condizioni, ieri sera, erano definite disperate. Gravissimi anche altri due colleghi, mentre risultano feriti in modo più lieve, sette abitanti del paese che sono stati sorpresi dall'esplosione e dal successivo incendio.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti al momento dell'esplosione i tre tecnici stavano conducendo manutenzione straordinaria. I tre operai stavano lavorando con un escavatore per accedere alla tratta sotterranea della condotta, forse la benna ha urtato il tubo? Non c’è ancora chiarezza sulla dinamica. Secondo i tecnici che hanno verificato la sicurezza del sito dopo l'emergenza, sarebbe esplosa sia la tubazione che la stazione di pompaggio del metanodotto che conduce dalla Liguria sino al Nord Italia. Il fatto è avvenuto in Località Baldrina, una frazione del Comune di Tresana (Ms), tra Corlaga e Tresana. Le fiamme, attorno a quello che è un cratere largo oltre cinquanta metri, hanno invaso tutta la zona circostante, sino a lambire l'autostrada A15. Lo stato di emergenza ha coinvolto sia la provincia di Massa Carrara che quella della Spezia.
Per precauzione l'erogazione del metano è stata sospesa per migliaia di utenze e, al di là dei feriti e delle case distrutte, in una zona dove la temperatura è facile scenda sotto lo zero questo un problema grave. Per questo le scuole saranno chiuse per due giorni nell'area tra Aulla, Pontremoli e Fivizzano.


«La situazione è confusa, ma poteva essere una catastrofe incredibile - il sindaco di Tresana, Oriano Valenti, è visibilmente sconvolto - ho visto una casa incendiata e una che è in parte era avvolta dalle fiamme. Abbiamo anche molti che dovranno essere sfollati. È un miracolo che il numero dei feriti non sia ancora maggiore».

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