La Fifa non si smentisce. Il calcio vada pure al martirio, ma guai ammettere la forza e l'importanza delle tecnologia: la compagnia di amiconi di Sepp Blatter boccia ancora una volta le nuove tecnologie e scarta quindi l'ipotesi della moviola in campo. «Il principio delle nuove tecnologie è stato rifiutato a lungo termine» ha annunciato a Zurigo il segretario generale dell'International Football Association Board (Ifab), Jerome Valke. Come dire: non rompete più le scatole, ci avete stufato. Adesso, per un po', non parleremo più di queste noie. Poverini, sanno quello che dicono, ma non sanno quello che fanno. Ovvero, certificano i danni al calcio, che non verranno mai ripagati.
L'Ifab è l'unico organismo abilitato a modificare le regole del pallone. La Fifa, che fa parte dell'Ifab, è da sempre contraria all'uso della moviola e ne ha il controllo quasi assoluto, avendo in mano la maggioranza dei voti. Una dittatura calcistica mascherata.
La discussione sui due arbitri aggiuntivi di porta, sul ruolo del quarto uomo e sull'espulsione più rigore è stata rinviata all'assemblea generale in programma il 18 maggio prossimo. Ma vista la partenza, difficile vada in porto. Il tutto detto con quel pizzico di protervia che non guasta. Basta leggere la dichiarazione del segretario generale. «La domanda riguardava l'ipotesi di introdurre la tecnologia nel calcio e la risposta è stato un chiaro no», ha detto dopo il meeting che si è tenuto a Zurigo. «La porta è stata definitivamente chiusa alla tecnologia», ha aggiunto Valcke.
L'Ifab, creato nel 1886, comprende le federazioni di Inghilterra, Scozia, Galle s e Irlanda.
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