da Trieste
Incatena il figlio al letto per evitare che esca di casa per acquistare droga e viene denunciata per abuso di mezzi di correzione. È accaduto laltra sera a Trieste nel popolare quartiere di Valmaura. A finire nei guai con la giustizia è stata una donna di 52 anni che ha legato con una catena lunga due metri il figlio di 17 anni che da anni combatte con la droga. A liberare il giovane è stata una pattuglia della squadra volante della questura di Trieste indirizzata dalla centrale della polizia dopo che il ragazzo aveva composto il numero del 113 sul telefonino.
Quando gli agenti sono arrivati nellabitazione del diciassettenne che vive con la madre è stata questultima ad aprire loro la porta e a condurli nella camera da letto del figlio. Il ragazzo era legato al letto con la catena che la madre gli aveva stretto intorno a una caviglia mentre dormiva. Con una tenaglia i poliziotti lo hanno liberato e poi hanno stilato un lungo verbale. «Non ne potevo più - ha raccontato la donna agli agenti -: ho atteso che rientrasse da un appartamento dove sapevo che avrebbe acquistato la droga e, una volta a letto, mentre dormiva, gli ho controllato le braccia che erano pieni di segni di punture e, allora, ho preso la catena l'ho legato».
Il racconto della donna è uno dei tanti che da molto tempo è costretta a fare ad amici e parenti: quel figlio, infatti, dall'età di 14 anni, dopo i primi furtarelli per procurarsi denaro per le dosi, fa uso di sostanze stupefacenti.
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