Film sul nazismo al liceo, la Germania discute

«Die Welle» narra l’esperimento di un professore che impone obbedienza cieca e un saluto come quello del Terzo Reich. «Der Spiegel»: mostra gli eccessi del Führer. «Die Welt»: siamo vaccinati

da Berlino

Il fatto è realmente avvenuto. Nel ’67 in una High School di Palo Alto, in California, durante una lezione di storia sul nazismo, alcuni studenti vogliono sapere quali sono i meccanismi che hanno portato un intero Paese a seguire ciecamente un demagogo criminale. In altre parole come sia stato possibile che tante persone normali siano diventate degli automi fino a trasformarsi in mostri. Per rispondere alla domanda l’insegnante, Ron Jones, ha un’idea geniale: simulare in classe, con la complicità degli allievi, una situazione in cui si ripetono, in formato ridotto, le stesse dinamiche che hanno spinto i tedeschi ad ubbidire a Hitler fino alle estreme conseguenze.
Approfittando del suo forte ascendente sui ragazzi, l’insegnante finge di aver fondato un movimento il cui obbiettivo è di trasformare la High School in un modello di disciplina ed efficienza, capace di imporre regole e doveri alle altre scuole. Il movimento ha un nome, «Die Welle», l’ondata, un suo saluto, palmo della mano destra all’altezza del cuore, e una divisa, camicia bianca e jeans. Ferrea la disciplina: durante le lezioni gli allievi devono tenere le braccia incrociate dietro la schiena, il collo verso l’alto e lo sguardo rivolto all’insegnante che scrive sulla lavagna frasi come «la compattezza del gruppo è la sua forza», «il movimento è il bene supremo», «la causa merita ogni sacrificio».
Affascinati dall’esperimento gli allievi chiedono che continui per alcuni giorni. Non solo: anche gli allievi delle altre classi vogliono partecipare e finisce che tutta la scuola, ragazzi, ragazze e gli altri insegnanti aderiscono al movimento. Il coinvolgimento è tale che alcuni allievi denunciano i compagni che si defilano o non rispettano gli ordini. Insomma sull’onda dell’entusiasmo collettivo, gli allievi, plagiati dal carisma dell’insegnante, sono diventati dei fanatici facilmente manipolabili proprio come tanti tedeschi sotto il Terzo Reich. L’esperimento di Palo Alto, già raccontato in un libro per ragazzi dello scrittore americano Morton Rhue, è ora diventato un film, Die Welle, del regista tedesco Dennis Gansel che ha ambientato la storia in un liceo di una grande città della Germania enfatizzando gli aspetti della simulazione che ricordano il nazismo. E come era prevedibile, il film ha suscitato dibattiti e polemiche a non finire in un Paese dove la memoria del passato non è un’astrazione ma un fatto palpabile che continua a scuotere la coscienza dei tedeschi.

Per Der Spiegel il film è un’opera importante perché ricorda quali siano i pericoli della manipolazione e della demagogia. Ma non tutti sono d’accordo. Per Die Welt la simulazione dell’insegnante può essere coinvolgente al cinema ma non nella realtà perché decenni di democrazia hanno vaccinato la Germania contro il virus nazista.

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