Il film del weekend: "Star Wars - Il risveglio della Forza"

Per i fan un "ritorno a casa" appagante e che prospetta un futuro carico di sorprese, per tutti gli altri un fenomeno di costume alla cui Forza sarà difficile opporre resistenza

Il film del weekend: "Star Wars - Il risveglio della Forza"

E' al cinema da qualche giorno il settimo episodio della saga fantasy di maggior successo di sempre. "Star Wars - Il risveglio della Forza", questo il titolo, è girato da J.J.Abrams e non è solo denso di richiami al primo mitico film di George Lucas del 1977 e il proseguo degli eventi de "Il Ritorno dello Jedi", ma anche l'inizio di una nuova trilogia. E' un prodotto che punta, allo stesso tempo, a sedurre i fan con l'allure del remake e a conquistare i neofiti proponendosi come reboot. L'eredità da raccogliere era pesantissima: anche se Lucas aveva deluso nel partorire i prequel (episodi I, II e III), l'ultimo dei quali uscito dieci anni fa, per i suoi estimatori della prima ora era un parricidio pensare di affidare "Star Wars" a un regista che non fosse lui. Invece, affrancarsi dalla mente che l'ha partorita potrebbe aver giovato alla saga, il cui proseguo appare, al momento, assai ponderato e rispettoso del passato.

Quella firmata da J.J.Abrams è un'avventura intergalattica dalla narrazione accattivante che vede la compresenza di nuovi protagonisti atti a infondere rinnovata energia al franchise e di personaggi storici entrati nella leggenda e amatissimi dal pubblico.

Lo sceneggiatore, Lawrence Kasdan, è lo stesso de "L’Impero colpisce ancora", "Il Ritorno dello Jedi" e "I Predatori dell’Arca Perduta". Anche se una certa segretezza è d'obbligo per rispetto dello spettatore e perché il punto forte del film risiede in un paio di colpi di scena davvero ben assestati, è lecito svelare almeno le premesse narrative. "Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana", dopo la sconfitta dell'Impero, è il Primo Ordine ad ambire al dominio dell'Universo. I grandi eroi sono ormai in gran parte dispersi, come Luke Skywalker (Mark Hamill), ma esiste una nuova Resistenza che fa capo al Generale Leia (Carrie Fisher), veterana del conflitto. E poi ci sono persone comuni destinate a fare la differenza, come Rey (Daisy Ridley), una ragazza che per sopravvivere vende rottami, e Finn (John Boyega), un fuggitivo cui in molti danno la caccia in quanto "traditore". I due difenderanno un droide, BB-8, contenente una preziosa mappa, dal tenebroso Kylo Ren (Adam Driver), villain emulo di Darth Vader. A dare man forte alle truppe dei buoni arriveranno vecchie conoscenze come Han Solo (Harrison Ford) e Chewbacca.

Ormai anche nell'edizione italiana vengono adottati i nomi della versione originale, perciò la Principessa Leila diventa Leia, Dart Fener è Darth Vader e così via. Quando appare Carrie Fisher è un tuffo al cuore: il suo volto è invecchiato, un po' stanco e immalinconito ma trasmette molta dolcezza. Harrison Ford, invece, ha il solito mezzo sorriso canagliesco caratteristico del suo personaggio e il suo fascino si fa beffe dei segni lasciati dal tempo. I droidi C-3PO e R2-D2 sono solo comparse perché la nuova star della loro specie è l'adorabile e curvilineo DD8, una specie di "robot da compagnia" per la vera protagonista del film, Rey. Quest'ultima è l'incarnazione del girl-power, colei a cui, come fosse un testimone da passare tra generazioni di ribelli, viene consegnata la spada di Luke Skywalker. Poco importa se in alcuni momenti la sospensione dell’incredulità vacilla a causa di sviluppi davvero troppo affrettati e pretestuosi, siamo pur sempre in un'opera capace di intrattenere in maniera eccellente. Il ritmo è molto sostenuto e non c'è traccia dei tempi dilatati della trilogia classica, di cui sono invece mantenute certe dinamiche da soap opera.

Non c’è bisogno d’aver visto le pellicole

precedenti per entrare nell’atmosfera del racconto. Che siate fan all'ultimo stadio, semplici appassionati o persone al primo approccio con l'universo di "Star Wars" godrete comunque di un'esperienza cinematografica interessante.

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