Finanziaria, 21 miliardi per sviluppo e famiglie

Due miliardi per l’Irap, altri tre serviranno per l’occupazione e 4,6 per investimenti. Giro di vite su auto blu e consulenze

Finanziaria, 21 miliardi per sviluppo e famiglie

Antonio Signorini

da Roma
«Cifre provvisorie», premettono gli esponenti politici che hanno avuto modo di vedere la bozza della finanziaria 2006 illustrata dal ministro dell’Economia Domenico Siniscalco durante gli incontri di Palazzo Chigi. Il confronto politico, così come quello con i dicasteri di spesa, è appena iniziato e non sono escluse modifiche sostanziali. Ma le tabelle preparate da via XX Settembre danno già un’idea di come sarà la prossima manovra: risparmi, tagli selettivi concentrati sulle spese tendenziali e responsabilizzazione delle autonomie locali. Il tutto in cambio di un progetto per lo sviluppo composto da una riduzione dell’Irap e sostegni a famiglie e imprese.
Nel complesso il valore della prima versione della finanziaria consegnata da Siniscalco alle delegazioni dei partiti di maggioranza è di poco inferiore a quello ipotizzato in questi giorni: 21,3 miliardi contro 22. A copertura ci sono i tagli alle spese di regioni ed enti locali per tre miliardi che saranno realizzati con il nuovo Patto di stabilità interno; 2,5 miliardi arriveranno da una razionalizzazione dei costi della sanità. Non si tratta di un taglio vero e proprio, ma di aggiustamenti sul «tendenziale», cioè sulle uscite previste per il prossimo anno sulla base di leggi in vigore. Un sacrificio compensato dai nuovi stanziamenti per la sanità quantificati in tre miliardi di euro dal viceministro Giuseppe Vegas. Rilevante la cifra attesa dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale: 4,3 miliardi di euro. I documenti filtrati da via XX Settembre parlano di «controlli esplorativi» e di inasprimento delle pene per l’omesso versamento dell’Iva, ma fonti del ministero hanno precisato che molti dei dettagli sono «privi di fondamento» visto che Siniscalco si è limitato per ora a illustrare «l’architettura della finanziaria».
Nelle tabelle non c’è l’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie, ma Udc e An non vogliono abbandonare il loro cavallo di battaglia. «È un argomento ancora in discussione», ha assicurato il responsabile economico dei centristi Ivo Tarolli. Il partito di Fini, invece, potrebbe trasformare l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie in una proposta propria. A decidere - ha annunciato il ministro Gianni Alemanno - sarà l’esecutivo di An.
Tre miliardi arriveranno dalla cartolarizzazione di immobili pubblici. Un miliardo dovrebbe entrare rispettivamente da operazioni su giochi e demanio (si ipotizza anche l’istituzione di nuove case da gioco) e da una stretta sul pubblico impiego. Le misure da tempo allo studio del ministero dell’Economia prevedono un irrigidimento del blocco del turn over, trasferimenti meno facili e il monitoraggio del costo del lavoro delle regioni. La bozza contabilizza anche 200 milioni di dividendi Enel ed Eni che il Tesoro incasserà e che girerà, forse con un decreto ad hoc, direttamete alle famiglie più povere alle prese con gli effetti del caro-petrolio. La cifra restante, più di sei miliardi, verrà dai tagli «mirati» al bilancio dello Stato che sostituiranno il metodo Gordon Brown adottato dalla scorsa finanziaria e che consisteva in una riduzione generalizzata dell’aumento delle spese sotto il 2%. Anche in questo caso sono emersi particolari che via XX settembre non conferma: tagli del 30 per cento ai consumi intermedi dei ministeri e del 50 per cento a consulenze esterne e auto blu.
Le tabelle di Siniscalco disegnano anche la struttura degli interventi per il rilancio dell’economia. Per la riduzione dell’Irap saranno impiegati 2 miliardi di euro, 3 miliardi serviranno per promuovere l’occupazione e 4,6 miliardi per il rilancio dello sviluppo e per gli investimenti. I restanti 11,5 miliardi serviranno a correggere il deficit così come concordato con l’Ue.

Cifre che non sono bastate alla delegazione di An composta da Alemanno e dal viceministro Mario Baldassarri che ha approvato l’impianto generale, ma ha chiesto più impegno per il rilancio dell’economia e, soprattutto, per la famiglia. Verso la metà della prossima settimana Siniscalco inconcrerà di nuovo gli uomini di An e la discussione entrerà nei dettagli.

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