Finanziaria, bonus bebè e addio porno-tax

Si tratta sul limite di reddito per l’assegno Tra le novità potrebbe esserci anche un finanziamento per compensare gli abitanti delle zone toccate dalla Tav

Antonio Signorini

da Roma

Bonus bebè anche per i primogeniti, ma non per le famiglie con redditi alti; condono agrario; cancellazione della pornotax e anche del concordato per i tributi regionali. A un giorno dall’approdo della Finanziaria all’Aula di Montecitorio e del nuovo vertice con il governo, il clima nella maggioranza è un po’ meno teso. Martedì il ministro dell’Economia Giulio Tremonti presenterà il maxiemendamento; cioè un nuovo testo che sintetizzerà l’intesa tra i partiti della Casa delle libertà. Anche se ufficialmente un punto d’equilibrio tra le varie posizioni non è stato ancora trovato, un abbozzo d’intesa c’è già, a partire dal bonus bebè.
Battaglia sul reddito. È ormai certa l’introduzione del limite di reddito oltre il quale i genitori non hanno diritto all’assegno una tantum di mille euro. Resta da definire l’entità del limite. La scelta secondo il ministero dell’Economia è limitata a due opzioni, 50 o 40mila euro, ma i partiti della maggioranza vorrebbero andare oltre. «Anche la soglia di 50mila euro è troppo facile da superare se si sommano due redditi. C’è il rischio che vengano penalizzati i contribuenti medi».
Anche i primogeniti. Per il resto è sempre più probabile che il bonus bebè torni alle origini, cioè al primo accordo trovato nella maggioranza. Pressioni in questo senso sono arrivate un po’ da tutti, compreso il leghista Roberto Calderoli. Questo significa che verrà eliminato il contributo da 160 euro per tutti i bambini fino a tre anni e si tornerà all’assegno per i bambini nati nel 2005 e nel 2006. La linea pro-rigore di Giulio Tremonti non ha impedito al Tesoro di esprimersi per l’inclusione anche dei primogeniti, ma su questo punto la Lega e l’Udc la pensano in modo diverso, con il Carroccio intenzionato a includere tutti i bambini nel bonus e l’Udc disposto a limitare il bonus ai nati oltre il primogenito, se questo dovesse servire a finanziare altre misure.
No alla porno tax. I partiti della maggioranza hanno proposto al Tesoro di coprire le nuove misure per la famiglia anche con la tassa sul materiale pornografico dalla quale sono attesi 200 milioni di euro. Ma il ministero ha di fatto escluso il ricorso alla nuova tassa che con il maxiemendamento sarà eliminata dalla manovra.
Rinvio del Tfr per il deficit. Un altro punto sul quale il dicastero di Giulio Tremonti non vuole fare concessioni è la destinazione delle risorse liberate dal rinvio della riforma del Tfr alla riduzione del deficit. Lega e Alleanza nazionale continuano a chiedere che vengano utilizzate per finanziare politiche sociali, ma - confida una fonte della maggioranza - «su questo punto alla fine prevarrà la linea di Tremonti».
No a concordato regioni. Il maxiemendamento eliminerà anche il concordato sui tributi regionali introdotto nella Finanziaria con un emendamento della relatrice Daniela Santanchè. Più in generale, il ministero dell’Economia sta valutando gli effetti finanziari delle modifiche al Patto di stabilità interno e al vertice di domani si saprà se saranno necessari altri cambiamenti.
La Tav in finanziaria.

Tra le novità che potrebbero emergere durante il dibattito in Aula ci sono dei finanziamenti per compensare gli abitanti delle zone toccate dall’alta velocità oltre che per prevenire danni all’ambiente. La Margherita ha presentato un emendamento che prevede lo stanziamento di 25 milioni. Parte della maggioranza è disposta ad appoggiarlo, mentre Rifondazione comunista si è schierata contro.

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