Fini attacca la Lega: "La Padania non esiste"

Il presidente della camera: "La Padania è una felice invenzione di tipo propaganidistico. Il compito della politica è contrastare in modo netto queste invenzioni". La replica di Calderoli: "Noi lavoriamo per la coesione, gli altri filosofeggiano"

Fini attacca la Lega: "La Padania non esiste"

Roma - "La Padania è una felice invenzione di tipo propaganidistico. Il compito della politica, di una cultura politica che sia cosciente della storia italiana è di contrastare in modo molto netto queste invenzioni". E' quanto sottolinea il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo a un convegno sul patriottismo repubblicano: "Non dico che è a rischio l’unità nazionale ma che la coesione nazionale rischia di affievolirsi se non c’è una netta azione di contrasto. Ma serve anche un’azione che tenda a riaffermare cosa si intenda per nazione".

Il rapporto con Berlusconi Intervistato da Yediot Aharonot in vista degli impegni che il presidente della Camera avrà da domani in Israele, quando tra l’altro inaugurerà alla Knesset l’Associazione d’amicizia inter-parlamentare Italia-Israele, Fini tira le somme del suo rapporto con il capo del Governo italiano e spiega che per ora nessuno dei suoi 'fedelissimi' è stato allontanato da posti di responsabilità che copriva prima dell’esplosione del conflitto con il premier. "Sin dal congresso - dice Fini - non ci sono stati segni che le cose stiano prendendo questa piega. Nessuno è stato allontanato per aver espresso appoggio nei miei confronti. La discussione si aggira intorno ad opinioni e politiche, non riguarda posizioni chiave nell’amministrazione".

Lega e unità d'Italia Quella della Lega è solo una provocazione, perché "non è concepibile proporre in Italia una separazione analoga a quella che viene richiesta in Belgio", ma comunque la politica deve "esortare" il Carroccio a smettere queste provocazioni. "Esattamente come in Europa la sinistra è divisa tra sinistra democratica, da un lato, ed una sinistra che prova nostalgia per il comunismo, dall’altro, anche in seno alla destra vi è chi ha una cultura liberale, ispirata al rispetto dei diritti umani, e, dall’altra parte, vi è una destra che nega l’integrazione degli stranieri e non tiene in considerazione la giustizia sociale". Il giornalista chiede allora della Lega Nord, e se sia possibile una vittoria dei separatisti come in Belgio: "No, no. In Belgio le differenze sono a sfondo etnico e linguistico. Qui, Nord o Sud, siamo tutti italiani. La Lega Nord si diverte a fare provocazioni. Non è concepibile proporre in Italia una separazione analoga a quella che viene richiesta in Belgio". Quanto al peso del Carroccio, sottolinea Fini, "va aumentando, ma non per queste stupidaggini, bensì per la loro capacità di comprendere le necessità del cittadino. Su cento loro elettori, nemmeno uno li vota per motivi di separatismo, bandiere o inni. E' importante che la politica italiana esorti a cessare queste provocazioni. Bisogna protestare, ma non dar loro troppo significato ed importanza".

Calderoli: "Noi lavoriamo, gli altri filosofeggiano" "C’è chi lavora per realizzare il federalismo, e conseguentemente la coesione, e chi, invece, si dedica alla filosofia...". Così il ministro leghista Roberto Calderoli, in una nota, replica alle dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini che aveva attaccato la "propaganda" leghista sostenendo che mette a rischio la «coesione nazionale". "La Lega Nord, come ha ribadito ieri Umberto Bossi dal palco di Pontida, ha preso la strada del Federalismo. Tutto il resto è privo di fondamento", dice il ministro per la Semplificazione Normativa e coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

"Ed è proprio per questo che tre ministri, Bossi, Tremonti e Calderoli - aggiunge - stanno lavorando a mille per poter portare entro giugno la relazione tecnica sul Federalismo e quattro decreti legislativi, relativi all’autonomia impositiva di Comuni e Province e ai costi e ai fabbisogni standard". 

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