Roma - "Sono e resto presidente della Camera per tutta la durata della legislatura". Ne è sicuro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che non vuoel assolutamente sentir parlare di ipotesi dimissioni. In occasione dello scambio di auguri con la stampa parlamentare, il leader del Fli ha poi espresso il proprio giudizio sulla legislatura: "Alla luce di quello che è stato detto dal capo dello Stato e subito dopo dal presidente del consiglio, due organi costituzionali che si sono pronunciati in modo sostanzialmente concorde, questa è una legislatura che può durare".
Rimango fino all'ultimo Fini ha quindi ribadito che non intende dare le dimissioni da presidente della Camera, anzi: "Sono stato eletto presidente e lo rimango fino all’ultimo giorno della legislatura, a meno che non mi si dimostri che sono venuto meno al dovere di rappresentare adeguatamente l’istituzione e guidarne in modo imparziale i lavori".
Nessuna incompatibilità Alla domanda del presidente della stampa parlamentare Luca Terzulli sulla possibilità che il suo ruolo di presidente della Camera possa essere di impaccio nello svolgimento di una attività politica Fini risponde deciso e ribadisce: "Anche se fosse vero, e non è vero, ho il dovere di rispettare in primo luogo il mandato che mi è stato conferito.
Rapporto politica e cittadini "Bisogna riflettere sulla ineluttibilità del restituire un rapporto diretto tra eletto ed elettore" ha poi affermato Fini aggiungendo che "una legge che sottolinea il rapporto tra il capo della coalizione e il corpo elettorale esautora di fatto tutti i parlamentari e questa non è questione di poco conto". Fini ha insistito sulla bontà dell’elezione diretta del sindaco, con i dovuti contrappesi, definendo la riforma "un punto di svolta".
Sul federalismo Il leader del Fli parla poi del federalismo e dice: "Quando si porterà a compimento il federalismo fiscale, quando sarà approvato l’ultimo decreto attuativo, bisognerà fare anche il federalismo istituzionale".
Legge elettorale Il leader del Fli infine ha espresso "perplessità sulla legge elettorale in ordine a un uso distorsivo del premio di
maggioranza perché, se fu bollata come legge truffa una norma che prevedeva che il premio di maggioranza scattasse oltre il 50,01 per cento, figuriamoci che truffa è se scatta il premio di maggioranza a prescindere dalla soglia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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